2 maggio 2024
Aggiornato 02:00
Educazione stradale

Santoro, promuoviamo la sicurezza nelle scuole

Siglato l'accordo per promuovere la sicurezza e l'educazione stradale nelle scuole; presentata anche la nuova applicazione per smartphone 'Good&Safe' per la verifica della reattività e dell'affidabilità alla guida

TRIESTE - Promuovere la sicurezza e l'educazione stradale nelle scuole del Friuli Venezia Giulia è l'obiettivo del
protocollo d'intesa siglato a Trieste tra Regione e Ufficio scolastico regionale, rappresentati rispettivamente
dall'assessore al Territorio, Mariagrazia Santoro, e dal direttore Pietro Biasiol.
«È un ottimo accordo - ha commentato Santoro - in quanto garantiamo continuità di formazione, informazione e
sensibilizzazione rispetto al progetto Sicuramente che ha portato buoni risultati»
.

«La sicurezza stradale - ha aggiunto l'assessore - è in continua evoluzione in quanto i pericoli sono spesso abbinati alla sempre maggiore diffusione dell'utilizzo dei social network attraverso gli smartphone. In sostanza, sono sempre maggiori gli input in grado di distogliere dalla guida di una vettura, di un motociclo e perfino di una bicicletta. Ma la disattenzione a tutti i livelli - ha ammonito Santoro - può costare molto cara e, purtroppo, gli esempi non mancano».
«Il compito della Regione - ha quindi sottolineato l'assessore, valorizzando anche il coinvolgimento della direzione regionale Salute - è quello di divulgare le buone prassi tra i giovani ed aiutarli a mettere in atto i meccanismi migliori per evitare danni gravi se non addirittura irreversibili».

In quest'ottica, è stata presentata anche la nuova applicazione per smartphone Good&Safe (disponibile gratuitamente per i sistemi operativi Android e Ios), frutto di una collaborazione tra l'Ufficio scolastico Fvg e il dipartimento Scienze della Vita dell'Università di Trieste. Di facile utilizzo, è prevalentemente rivolta ai neopatentati per verificarne, attraverso un veloce test, reattività e affidabilità alla guida, evidenziando eventuali rischi dettati da una non perfetta condizione psicofisica.
«Fare conoscere le regole per imparare a rispettarle è - come ha affermato Biasiol - un'esigenza assoluta che questo protocollo ci aiuta ad affrontare. Dobbiamo educare alla mobilità per essere più sicuri da pedoni come da guidatori, condividendo questo impegno sul campo anche con Polizia stradale e Polizia municipale».