29 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Tra sdegno e timori

Sgarbi e il suo regalo «urlato» a Cosolini

Questa volta ha fatto un pessimo servizio a Dipiazza, ma anche a sé stesso. Qui siamo di fronte al volto più brutto e sgradevole della politica italiana.

TRIESTE - Roberto Cosolini si è detto indignato. E ha chiesto scusa ai triestini per gli insulti gratuiti tributati da Vittorio Sgarbi durante il suo intervento al gazebo del candidato a sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza.  Sono certa però che qualcuno avrà riferito a Cosolini che le parole di Sgarbi alla fine si sono trasformate in un incredibile assist per il centrosinistra e in un micidiale  autogoal per il centrodestra. Più di qualcuno ha perfino avanzato l’ipotesi che Sgarbi abbia voluto fare un regalo al centrosinistra. Non mi spingo nei meandri della fantapolitica e della dietrologia. Ma registro che in pochi minuti il critico d’arte ha vanificato lo sforzo dei tanti moderati del centrodestra che male sopportano la deriva xenofoba e sessista della destra più becera.

Un boomerang  politico?
Sgarbi, bontà sua, ha squadernato il peggiore repertorio della politica degli insulti tanto gratuiti quanto perniciosi, provocando tra molti militanti di centrodestra una reazione di comprensibile sdegno per i timori, appunto, che le lo sproloquio possa trasformarsi anche in un boomerang politico. Pagare dazio per una performance assolutamente gratuita sarebbe davvero una beffa visto come sono andate le elezioni al primo turno. E fa anche specie – osservando il video che ha imperversato in rete – avere ascoltato le risate dello stesso Dipiazza e dei tanti presenti nessuno dei quali ha avuto il buon senso di porre fine alla chiassata o di avanzare la benché minima critica alle offese propinate con la veemenza di cui solo Sgarbi è capace.

Un regalo al centrosinistra
Confesso di avere assistito a diverse serate in cui Sgarbi parlando d’arte riesce a prenderti per mano e a portarti nel mondo fantastico della pittura. E confesso anche che prima o poi spero che lo stesso Sgarbi ci riveli il perché da raffinato intellettuale indossi improvvisamente la maschera trucida dell’insulto gratuito e della volgarità urlata. No, questa volta ha fatto un pessimo servizio a Dipiazza, al centrodestra, alle persone che ha insultato e anche a sé stesso. Cosolini faccia pure l’offeso, ma un regalo così grande davvero non poteva immaginarselo. Qui non siamo di fronte a un colpo di teatro all’insegna del politicamente scorretto, ma all’ennesima puntata del volto più brutto e sgradevole della politica italiana.