3 maggio 2024
Aggiornato 09:00
Speciale èStoria, premiazione

Magris, premiato a Gorizia con 'Il romanzo della storia'

Sabato scorso la cerimonia per il premio FriulAdria 2016 assegnato allo scrittore triestino. Platea al completo per l'intervento che ha svelato il suo percorso letterario fino all’ultima opera dell’autore 'Non luogo a procedere'.

GORIZIA - Il premio FriulAdria 'Il romanzo della storia' è stato conferito a Claudio Magris, nel corso del festival internazionale èStoria. L'annuncio era stato dato oltre un mese fa, ma l'organizzazione del festival internazionale di storia, la Banca Popolare FriulAdria – Gruppo Cariparma Crédit Agricoleper, assieme a Pordenonelegge e Premio Lucchetta, hanno atteso la serata di sabato 21 maggio per conferire ufficialmente il riconoscimento all'autore triestino. Davanti alla fitta platea in ascolto, Magris è stato premiato da Chiara Mio, presidente di FriulAdria, Adriano Ossola, la mente di èStoria e Alberto Garlini, curatore di Pordenonelegge.  

«Dopo Umberto Eco a Pordenonelegge, il conferimento del Premio FriulAdria a Claudio Magris rappresenta un importante punto di arrivo per il festival èStoria che in questi anni siamo orgogliosi di aver contribuito a far crescere. A questo si aggiunge la soddisfazione di premiare un intellettuale di origini locali e di spessore internazionale»  ha dichiarato la presidente di FriulAdria Crédit Agricole Chiara Mio». Nelle passate edizione, un premio analogo è stato assegnato a personaggi di spicco per la cultura internazionale, quali Roberto Saviano, Max Hastings, Ian Kershaw, Corrado Augias, Daniel Goldhagen, Edward Luttwak e Luciano Canfora.

La dodicesima edizione della manifestazione di Gorizia ha scelto Magris. Scrittore, germanista e drammaturgo, nei suoi scritti Claudio Magris ha dato voce alla debolezza delle frontiere tra i popoli e ha abbattuto i confini tra storia e letteratura, intrecciando le due discipline. In particolare, nella sua ultima fatica 'Non luogo a procedere', il confronto tra essere umano e storia emerge come inevitabile, in tutta la sua asprezza, anche a partire dalla tragica storia del territorio regionale nel Novecento. Lo ha raccontato l'autore stesso al giornalista Alessandro Mezzena Lona che lo ha intervistato dopo la premiazione presso la Tenda Erodoto di èStoria.