29 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Iniziativa presentata in Comune

L'archivio storico de Il Piccolo sarà digitalizzato

Dopo La Stampa e il Corriere della Sera, il quotidiano del capoluogo giuliano sarà il terzo in Italia a compiere questo passo. On line gli articoli dal 1881 a oggi

TRIESTE - «Mettere a disposizione un patrimonio di tutti per tutti, offrendo un'opportunità di lettura di un territorio straordinario, dalle caratteristiche storiche e culturali particolari, per riconoscerne l'identità».
Con queste parole la presidente della Regione Debora Serracchiani ha riassunto il senso dell'intervento di digitalizzazione, metadatazione e indicizzazione dell'archivio storico del quotidiano ‘Il Piccolo’, dal 1881 al 2002, che sarà frutto di un partenariato tra il pubblico (la Regione Friuli Venezia Giulia con la collaborazione del Comune di Trieste) e il privato (il Gruppo Espresso).

L'operazione, presentata nel Salotto azzurro del municipio triestino, consentirà di raggiungere due importanti obiettivi: la conservazione in un'unica sequenza di un materiale particolarmente fragile, oggi frazionato in varie sedi istituzionali e private, e la fruizione on line degli articoli della testata ‘Il Piccolo’ dal 1881 al 2002, anno dopo il quale le pubblicazioni del quotidiano sono già disponibile in digitale.
‘Il Piccolo’ sarà il terzo quotidiano, accanto a ‘La Stampa’ e a ‘Il Corriere della Sera’, a conseguire una digitalizzazione completa. «Qui si conserva la memoria collettiva - ha rilevato Paolo Possamai, direttore del giornale fondato da Teodoro Mayer -. ‘Il Piccolo’ è lo specchio di una comunità vasta, dispersa in una diaspora che coinvolge il pianeta» e rivedere la storia scritta giorno per giorno in oltre 130 anni di articoli significa per la città di Trieste «fare un gradino nel percorso dell'autocoscienza e della consapevolezza».
Come ha rilevato il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, l'archivio, una volta completato «potrà essere consultato attraverso le biblioteche» e proprio la Biblioteca Civica di Trieste ha già iniziato a lavorare al progetto che, lo ha rilevato Fabiano Begal della divisione Nord Est della Finegil Editoriale spa (Gruppo Espresso), rende possibile «un sogno nel cassetto: grazie all'evoluzione tecnologica, far tornare vivo il passato».

Più in generale, l'operazione presentata a Trieste, ha osservato Serracchiani, s'inserisce in un processo complessivo regionale «di digitalizzazione e informatizzazione, che va dalla pubblica amministrazione alla scuola digitale passando attraverso il nostro settore produttivo». Nel campo della cultura va ricordato il precedente della Cineteca del Friuli, il cui patrimonio è stato salvaguardato e messo a sistema digitale.
Anche l'intervento su ‘Il Piccolo’, ha concluso Serracchiani, investe su tutta la comunità regionale e sulla memoria collettiva «di un territorio estremamente ricco e complesso che ha bisogno di fissare la sua storia ma anche di guardare con chiarezza al proprio futuro».