2 maggio 2024
Aggiornato 20:00
Da venerdì 4 marzo

Luisa Miller, un’opera da riscoprire, protagonista al Verdi

Torna in scena 166 anni dopo la prima esecuzione nel capoluogo giuliano, avvenuta nel 1850

TRIESTE - Un atteso ritorno: sono passati ben 26 anni da quando al Teatro Verdi sono state eseguite le note della splendida sinfonia d’apertura di Luisa Miller, 166 anni dopo la prima esecuzione triestina, nel 1850. Luisa Miller, opera lirica di Giuseppe Verdi, venne composta e rappresentata per la prima volta al San Carlo di Napoli nel 1849. Ancora oggi è in grado di stupire il pubblico per la sua modernità e la profondità psicologica dei suoi personaggi. Se lo sviluppo del racconto è quello senza tempo della storia d’amore contrastata (molto simile, per certi aspetti, alle vicende di Romeo e Giulietta) l’ambientazione è invece del tutto originale: l’azione si svolge nell’arco di una giornata, tra quattro pareti domestiche, un’incursione inedita nella borghesia italiana di fine ‘800; i personaggi infine, sono sapientemente cesellati, unici per forza drammaturgica e intensità piscologica. L’opera sarà rappresentata al Verdi di Trieste venerdì 4 marzo alle 20.30, con repliche fino al 12 marzo.

La messa in scena, una coproduzione tra Fondazione Teatro Regio di Parma e Fondazione Teatro Regio di Torino, curata dal regista Denis Krief , che firma anche le scene, i costumi e il disegno luci, si concentra sapientemente su questi elementi, ‘nessuna concessione al grande spettacolo, ma un clima musicale dove le passioni e i gesti del melodramma devono misurarsi con le pareti domestiche di un interno borghese’.


Il podio e la direzione dell’Orchestra del Teatro Verdi sono affidati al Maestro Myron Michailidis: già direttore dell’Opera Nazionale Greca, il Maestro Michailidis è considerato oggi uno dei più importanti direttori greci della sua generazione.
Racconta Michailidis: «E’ un grande onore per me dirigere Luisa Miller a Trieste, si tratta di una composizione ricca di melodie memorabili belle arie e vigorose cabalette per un’opera verdiana che prefigura tutte le caratteristiche completate e sviluppate nella famosa trilogia Rigoletto, La Traviata e Il Trovatore».



Due cast di altissimo livello si alterneranno sul palcoscenico del Verdi: per interpretare Luisa torna a Trieste, dopo il successo di Norma, l’acclamato soprano spagnolo Saoia Hernandez, che ha preparato la parte con la preziosa guida di Montserrat Caballé. Nella parte di Rodolfo, Gustavo Porta il tenore argentino, ormai italiano d’adozione, già conosciuto dal pubblico triestino in occasione del suo esordio come Renato Des Grieux in Manon Lescaut nel 2007. Sempre nei panni di Norma anche la giovane bulgara Stefanna Kybalova formatasi a Milano, prima al conservatorio e poi nel coro della Scala e oggi al suo debutto al Verdi di Trieste, in coppia con il tenore kazako Medet Chotabayev alias Rodolfo.
Completano il primo cast Andrea Comelli come Il conte di Walter, Olesya Petrova come Federica, Ilya Silchukov nei panni di Miller; nel secondo cast, negli stessi ruoli: Michail Ryssov, Ninon Dann, Filippo Polinelli; mentre impegnati in tutte le repliche: In-Sung Sim nella parte di Wurm, Yumeji Matsufuji nel ruolo di Laura e Motoharu Takei nella parte di un contadino.

Il coro del Verdi è come sempre preparato e diretto dal Maestro Fulvio Fogliazza.