29 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Verso le elezioni

Carini e la «nuova politica»: Basta con inciuci e scambio di doni

Il candidato per Start Up Trieste vorrebbe voltare pagina, mandando in pensione «le minestrine riscaldate» che abbondano anche sulla tavola del capoluogo giuliano.

TRIESTE - «Continuano a chiedermi chi me l'abbia fatta fare di candidarmi sindaco di Trieste senza santi e protettori, senza nani e ballerine, e io continuo a stupirmi di come non sia palese a tutti la necessità di dire basta alla politica della destra e della sinistra quando si dovrebbe solo valutare proposte, obiettivi e capacità delle persone perché sono in gioco presente e futuro di Trieste». A dirlo è Fabio Carini, il candidato sindaco per la lista ‘Start up Trieste’.
«Basta alla politica delle imposizioni romane, padane o regionalfriulane per la nostra città, basta alla politica degli inciuci e dello scambio di doni, alla politica di chi pur di non perdere privilegi di casta si nasconde nei pantaloni altrui, alla politica che non sapendo proporre nulla di positivo per i cittadini lancia strani avvertimenti del tipo ‘attento che se vai avanti, se non fai un passo indietro...’ e prova a gettare fango su chi ha sempre creduto e crede nella meritocrazia, su chi ha dimostrato con i fatti di saper realizzare le buone idee ed alle comode poltroncine preferisce le scarpe da corsa e l'impegno in prima linea».

Per Carini in Italia, e quindi anche a Trieste, «le minestrine riscaldate e zeppe di conservanti abbondano e non se ne vogliono proprio andare dalle nostre tavole, costringendoci a pasti ospedalieri indotti quando siamo perfettamente in grado di svegliarci, armarci di buona volontà e vivere da uomini».

La candidatura di Carini ha spiazzato molti, che ancora continuano a chiedersi chi ci sia dietro, chi lo stia sostenendo, quali siano le vere finalità del suo uscire allo scoperto. E’ lo stesso Carini a spiegarlo chiaramente: «Sono andato in aspettativa dal mio lavoro lo scorso 1 gennaio e vi rimarrò almeno fino al 30 giugno. A chi si preoccupa di capire quali risorse abbia attualmente a disposizione per vivere ed affrontare la campagna elettorale, rispondo serenamente che ho esercitato il diritto di prelevare il 30 per cento del Tfr perché non miro a diventare ricco, preferendo lottare con tutte le forze per ciò in cui credo».
Detto questo Carini annuncia che quest’anno continuerà a essere l’anima della Bavisela, ma da dietro le quinte, «lasciando che di Bavisela parlino altri, sia all'interno di uno staff professionale ed encomiabile sia all'esterno, nel mare magnum di esponenti di partiti che avranno certamente più voglia e bisogno di me di farsi vedere sul palco».