19 aprile 2024
Aggiornato 01:00
La proposta

Sei consigli di quartiere, anche Gorizia nord e Gorizia sud: parte una petizione

Gli ex presidenti dei cdq avviano una raccolta di firme per chiedere al sindaco Romoli la reintroduzione delle circoscrizioni di decentramento

GORIZIA - Ripristinare in tempo utile per le elezioni comunali del 2017 i consigli di quartiere. E’ l’obiettivo
degli ex presidenti dei cdq di Piedimonte, Walter Bandelj, Lucinico, Giorgio Stabon, Piuma-San Mauro-Oslavia, Lorenzo Persoglia, e Sant’Andrea, Mario Brescia, che stamattina hanno presentato una petizione per la reintroduzione delle circoscrizioni di decentramento, soppresse nel maggio del 2012. «Non chiediamo indennità o fondi, ma il riconoscimento istituzionale che oggi ci è negato. E che fa sì che oggi le periferie siano dimenticate», ha detto Bandelj, introducendo l’iniziativa.

Sei circoscrizioni: via il Centro, ecco Gorizia Nord e Gorizia Sud
La petizione propone di articolare il territorio in sei circoscrizioni (è il massimo previsto dalla legge, fino al 2012 erano dieci), affiancando a Piedimonte, Sant’Andrea, Piuma-San Mauro Oslavia e Lucinico anche un cdq denominato Gorizia Nord e un secondo ribattezzato Gorizia Sud, «secondo una linea divisoria sulla direttrice Corso Italia, corso Verdi, via Carducci, via Montesanto». Secondo la revisione proposta da Bandelj, Brescia, Stabon e Persoglia, dunque, l’area di Straccis rientrerebbe in Gorizia Nord, mentre Sant’Anna - ad esempio - farebbe riferimento al consiglio circoscrizionale di Gorizia Sud.

La questione indennità
«Personalmente non sono interessato all’indennità: già nei precedenti mandati avevo stabilito autonomamente un rimborso di 80 euro mensili per carburante e spese telefoniche; quindi, a partire da luglio, donavo i miei compensi a scuole, asili, associazioni del mio quartiere», ha detto l’ex presidente del cdq Sant’Andrea, Mario Brescia. «I consigli circoscrizionali costavano? In realtà, il Comune spendeva per tutti i cdq una cifra pari a quella necessaria a pagare un assessore - ha sottolineato Brescia -. Oltretutto, la dotazione finanziaria è progressivamente scesa negli anni e, in generale, il 70 per cento delle risorse era dato da donazioni private e sponsorizzazioni varie».