1 maggio 2024
Aggiornato 22:00
Scoppia la polemica

Profughi, bonifica al Parco della Rimembranza: gettati anche coperte e documenti

Isa Ambiente ripulisce i giardini di corso Italia, caricando anche i beni dei richiedenti asilo. Cecot: «Accanimento crudele». Del Sordi: «Facciamo rispettare l'ordinanza anti-bivacco»

GORIZIA - Il Comune ha disposto la bonifica del Parco della Rimembranza, dove passano la notte quotidianamente decine di richiedenti asilo che non hanno un posto dove dormire. Gli addetti di Isa Ambiente rimuovono ogni genere di immondizia: resti di cibo, cartacce, contenitori, ma pure le coperte e gli zaini dei profughi che non sono lì in quel momento. Chi è al parco riesce a recuperare i propri averi, chi non c'è perde in alcuni casi non solo la trapunta, ma pure i documenti necessari al riconoscimento dello status di rifugiato.

Da qui, l'ordine del prefetto Vittorio Zappalorto di bloccare il camion con i rifiuti diretto all'inceneritore di Trieste e il tentativo di recuperare i documenti tra l'immondizia. E, infine, l'inevitabile polemica. «E’ un accanimento crudele», sbotta l’assessore provinciale Ilaria Cecot, puntando il dito contro il collega comunale Francesco Del Sordi, che ha tra le deleghe quella della Tutela ambientale. «Abbiamo compiuto l’ennesimo intervento di pulizia al Parco della Rimembranza: sarà il primo di una serie, perché d’ora in avanti intendiamo far rispettare in maniera anche più rigida l’ordinanza anti-bivacco», risponde proprio Del Sordi.

«Nonostante i profughi implorassero gli addetti di Isa di lasciare gli zaini con i documenti, gli operatori proseguivano imperterriti, sotto lo sguardo di Del Sordi - spiega Cecot -. E’ stato necessario l’intervento del prefetto per bloccare il camion e tentare di recuperare i documenti dei ragazzi. E non è vero che si tratta di una scusa di persone che non hanno in mano alcuna autorizzazione: già in queste ore sarà effettuato un controllo incrociato con la Questura, per evidenziare l’eventuale presenza di soggetti privi di documenti, che costituiscono comunque una larga minoranza». Diversa la versione dell’assessore comunale: «Chi era presente e ha reclamato i propri beni, ha potuto trattenere contenitori e sacchi: la nostra non è stata un’azione di forza, né un repulisti cieco. Abbiamo pulito il parco dall’immondizia che si trovava ovunque, sopra e sotto i cespugli, per ridare decoro all’area - argomenta Del Sordi -: poi, di fronte ai reclami e come previsto dai protocolli, abbiamo provveduto a far controllare il camion per tentare di recuperare i documenti asportati».

Le coperte hanno preso invece la strada dell'inceneritore: i volontari sono riusciti, in poche ore, a recuperarne 28.