26 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Moda

Una storia dal cuore del fashion system: «Vi racconto come ho scoperto Versace e Coveri»

Milano, Parigi, New York, Hong Kong. Nedda Bassi oggi ha 90 anni, ed ha girato il mondo come talent scout della moda. Entrate con noi nella sua magica ma radicata realtà

MILANO - Quattro chiacchiere in giardino con una talent scout della moda, Nedda Bassi. «Ho scoperto Versace – ci spiega l'ex imprenditrice – quando era ancora il semplice ragazzo di bottega di Genny. Faceva delle cose meravigliose ma in azienda non avevano nessuna voglia di valorizzarlo. Io gli ho permesso di fondare il suo brand». L'altra grande scoperta della signora Bassi, 90 anni appena compiuti, è stata lo stilista Enrico Coveri che lei ricorda con «carattere meraviglioso».

Con Zegna verso il mondo
«Dietro un nome ci vuole una struttura. Io sono stata spinta a questa professione da Giorgio Zegna, l'unico o quasi degli industriali biellesi che girava il mondo e aveva messo dei buoni alter ego in fabbrica. I Biellesi hanno sempre lavorato moltissimo ma non si spostavano mai - imbecca la signora Bassi e continua - Con il signor Zegna ho creato il marchio Baruffa. Lui voleva distinguersi dai cugini ed il brand era davvero un soprannome della famiglia perchè litigavano in continuazione».

Milano, Parigi e New York. Vita mondana e affari
Nedda Bassi ha viaggiato in tutto il mondo. Le sue mete di lavoro erano, oltre a Milano, Parigi e New York: «A Parigi ci si incontrava sempre da Chez Maxim's. Lì ci si conosceva e si facevano progetti. Eravamo quasi tutti italiani, c'erano ad esempio Ungaro e Ferrè che in origine erano un architetto. Nella moda non erano i francesi i primi ma avevano scoperto per primi che bisognava darsi un'immagine. A New York ho lavorato molto con Susanna Agnelli. Lei era il lato mondano della famiglia. Gianni lo chiamavano l'ultimo re d'Italia, aveva un fascino e un prestigio che oggi non c'è più».

Franca Sozzani una signora
La moda dagli inizi della vita professionale della signora Bassi è cambiata radicalmente, in primis per la nascita del Prét a Porter: «Prima la moda era un lusso di pochi e si parlava solo di Parigi». Anche con la stampa di settore l'imprenditrice aveva rapporti privilegiati e ricorda con ammirazione Franca Sozzani, direttrice di Vogue Italia da poco scomparsa: «Era molto gradevole, organizzativa, senza peso eccessivo. Una signora». Ma...gli abiti? «Difficilmente un addetto ai lavori deve indossare delle gran «toilette» perchè non è un personaggio, deve scomparire o piuttosto creare il proprio stile nella semplicità».

Divertirsi, viaggiare, avere legami di qualità
Un'episodio curioso? «Ad Hong Kong ho dovuto fingermi uomo. Mi avevano persno assegnato una geisha. Io ho recitato benissimo! Mi sono divertita». A chi si affaccia in questo momento al mondo del lavoro Nedda Bassi da un consiglio spassionato: «Uscire! E crearsi dei legami validi che possano dare delle idee e a cui noi stessi si riesca a dare qualcosa».