18 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Caffè

Arrivano le capsule per caffè biodegradabili per gli amanti del caffè «fatto come al bar» ma con impatto ambientale 0

Le nuove capsule si possono definire ecofriendly perché dopo avere preparato l’espresso, si può buttare tutto l’involucro con all’interno il fondo di caffè, nell’umido

Tazzina di caffè
Tazzina di caffè Foto: Pixabay

Il caffè è la bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua: 2,5 miliardi di tazze al giorno.

Con una produzione mondiale che raggiunge annualmente i 5,9 milioni di tonnellate il caffè è, dopo il petrolio, la seconda commodity più trattata sui mercati finanziari del pianeta, solo l’Italia ne importa 324mila tonnellate l’anno.

L’elevatissima quantità di caffè usato si scontra contro l’impatto ambientale delle capsule per macchina da caffè, diffuse in tutto il mondo.

Fino a poco tempo fa i produttori di capsule si ritrovavano ad affrontare due problemi: i costi elevati delle capsule e il loro impatto ambientale.

Il prezzo delle capsule con il tempo si è abbassato, grazie all’aumentata concorrenza e alle promozioni; invece, l’aspetto ecologico è stato risolto nel momento in cui sono arrivati i contenitori biodegradabili, da buttare nella frazione umida della spazzatura.

Il problema dell’impatto ambientale è reale, infatti Nespresso, leader di mercato, iniziò a dare la possibilità ai clienti di smaltire le capsule di metallo usate portandole nei centri raccolta. L’analogo prodotto firmato Fiorfiore Coop indica sulla confezione come separare i componenti: il fondo del caffè (organico), la copertura (alluminio), la cartuccia (plastica).

Il caffè «porzionato» tra qualità e sostenibilità, tanto apprezzato dai consumatori, ha un costo (oltre a quello in euro) ambientale significativo, visto che ogni tazzina comporta un imballo, in metallo o plastica, da gettare nell’immondizia.

La Novamont, azienda leader nel campo dei materiali e bio-chemicals, ha creato la prima capsula completamente compostabile, è stato usato Mater-Bi® di IV generazione, una nuova bioplastica che richiede meno energie e risorse durante la fase di produzione rispetto alle versioni precedenti. Gli imballaggi derivano da componenti vegetali sono di varia natura, ma tutte ottenute da piantagioni per cui non vengono sfruttati terreni vergini o deforestati o destinati alle colture alimentari.

Le nuove capsule si possono definire ecofriendly perché dopo avere preparato l’espresso, si può buttare tutto l’involucro con all’interno il fondo di caffè, nell’umido. La ricerca sui nuovi materiali ha permesso di garantire sia la conservabilità che la qualità, assicurando un’efficace barriera ai gas, mantenendo inalterato l’aroma.

Lavazza ha apprezzato immediatamente l’idea di Novamont e nel 2015 lanciò sul mercato le sue capsule biodegradabili con due miscele 100% Arabica, certificate dall’ONG Rainforest Alliance, che può essere raccolta con il rifiuto umido e avviata al compostaggio industriale dove, capsula e caffè esausto vengono riciclati insieme per diventare compost, concime naturale per i suoli.