19 aprile 2024
Aggiornato 12:30

Massimo Boldi a De Sica: "Torniamo a lavorare insieme"

"Tua moglie non vuole, non siete venuti al funerale della mia"

Roma, 4 apr. - "Caro Christian, ti scrivo perché sono addolorato o forse semplicemente dispiaciuto". Così inizia la lettera aperta che Massimo Boldi, sul numero di Chi in edicola da mercoledì 5 aprile, ha voluto indirizzare a Christian De Sica, suo amico da 25 anni e coprotagonista di tanti "cinepanettoni" di successo. "Mi spiace vedere questo tuo lato debole che il pubblico, il tuo pubblico, il nostro pubblico, non conosce", attacca Boldi, "la tua debolezza ha un nome: Silvia, tua moglie. Lei, la tua agente, che decide, che programma la tua vita da sempre, anzi, da quando hai iniziato ad avere successo, da quando abbiamo iniziato ad avere successo con Aurelio De Laurentiis, 28 anni fa". "Mi manca Christian, il mio amico, troppo, tanto". "Tu, Silvia e Aurelio (De Laurentiis, ndr) non avete perdonato il fatto che me ne sia andato nel momento del nostro massimo successo? Ma non stavo bene. Ero un uomo distrutto, avevo perso mia moglie Marisa. (...) Forse un pacca sulle spalle, in quel momento, da parte del mio amico, mi è mancata. E pensare che Silvia e Marisa, praticamente coetanee, erano amiche. Oggi, a Chi, rivelo che Christian e Silvia non sono venuti nemmeno al funerale di Marisa, mia moglie, la loro amica". Boldi, poi, rileva: "So che prima di ogni trasmissione della quale sei ospite, tua moglie dice: "Niente domande su Boldi". Perché? Sono il diavolo? Che cosa avrei fatto? Di che colpa mi devo autocondannare?". E conclude con un appello: "In giro, giovani e non mi chiedono: "Quando tornate insieme?". Una domanda che fanno anche a te, lo so. E so che noi potremmo essere ancora un successo travolgente e non, come dici tu, "due vecchi che hanno già dato".