12 dicembre 2024
Aggiornato 14:30
Scienza

Einstein? Si sbagliava. Due scienziati intendono dimostrare l’errore nella teoria della relatività

Uno dei più famosi fisici al mondo, Albert Einstein, potrebbe essersi sbagliato per quanto riguarda uno degli aspetti cardine della sua teoria della relatività generale, che postula come la velocità della luce nel vuoto sia sempre stata costante. Due scienziati intendono dimostrare l’eventuale errore

Einstein, la sua relatività generale sarebbe minata da un bug
Einstein, la sua relatività generale sarebbe minata da un bug Foto: Shutterstock

Chi non ha mai sentito nominare Albert Einstein e la sua teoria della relatività. Anche se non si conosce davvero di cosa si tratta, lo si è perlomeno sentito dire. Bene, questa famosa teoria potrebbe essere afflitta da un ‘bug’, per utilizzare un termine di attualità. E due scienziati, il prof. João Magueijo e il collega Niayesh Afshordi dell’Imperial College London, intendono proporre una revisione delle teorie di Einstein che potrebbero essere dimostrate o, a quanto pare, confutate.

Luce costante o no?
Uno degli aspetti basilari della relatività generale di Einstein è che la velocità della luce nel vuoto è sempre stata costante. Ora, i due scienziati avanzano dei dubbi. Per cui intendono sottoporre a revisione tutto ciò. Per chi non lo sapesse, si ritiene che la velocità della luce nel vuoto sia costante nel nostro universo. Questa è poco meno di 300.000 km al secondo (299.792.458 m/s) e non cambia il dove e il quando o in che condizioni la si misuri. Secondo Einstein, nulla può viaggiare più velocemente della luce, ma soprattutto la sua velocità è sempre stata costante dal Big Bang a oggi. Ed è qui che s’insinua il sospetto.

Prima era più veloce
Il prof. Magueijo aveva già suggerito verso la fine degli anni Novanta del secolo scorso che la velocità della luce nel vuoto non fosse stata sempre la stessa. In particolare, il fisico ritiene che durante le prime fasi di formazione dell’Universo questa sia stata maggiore di quella che conosciamo oggi. Così, insieme a Niayesh Afshordi, ha ora sviluppato un metodo che potrebbe validare la sua teoria della variabilità nella velocità della luce nel vuoto e confutare quella di Einstein e altre basate sulla relatività generale.

Una prova che si può testare
Se fino a qualche tempo fa sia la teoria di Einstein che quella proposta da Magueijo restavano tali, con questo metodo si potrebbe ottenere la prova che detta teoria si può testare. «La teoria ha adesso raggiunto un punto di maturità: ha prodotto una previsione verificabile – sottolinea Magueijo – Se le osservazioni in un prossimo futuro rileveranno che questo numero sia accurato, questo potrebbe portare a una modifica della teoria di Einstein. L’idea che la velocità della luce potrebbe essere variabile era radicale quando era stata proposta la prima volta – aggiunge lo scienziato – ma con una previsione numerica diventa qualcosa che i fisici possono effettivamente testare. Se fosse vero, significherebbe che le leggi della natura non sono sempre state le stesse di quelle che sono oggi».

L’universo così come lo vediamo oggi
Sarebbe grazie a quello che viene chiamato ‘modello inflazionario’, se l’universo è così come lo vediamo oggi, ovvero relativamente uguale in qualsiasi delle sue regioni. Tuttavia, secondo i due scienziati c’è qualcosa che non va, se la velocità della luce fosse davvero stata sempre la stessa. Se questa ‘inflazione’ fosse giusta, la velocità della luce come la intendiamo oggi non sarebbe tale da riuscire a raggiungere i confini dell’universo e renderne omogenea la densità nei suoi angoli più remoti. Se invece questa velocità fosse stata decisamente maggiore, allora sì che ogni angolo dell’universo sarebbe potuto essere raggiunto. In seguito, si sarebbe stabilizzata e ‘ridotta’ a quella che è la misura corrente.