29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Moda

MFW: per Moschino la moda va a fuoco

Al grido di «fashion is on fire» ecco il glamour hardcore proposto dal sempre irriverente Jeremy Scott

MILANO – Sfilata infuocata, metafora per raccontare la decadenza, ma anche per raccontare alla a modo proprio la destinazione che l'industria della moda sta prendendo: c'è chi offre immediatamente in vendita le collezioni, o almeno una capsule e chi no. Jeremy Scott per Moschino lancia il suo monito utilizzando uno scenario decadente, vestiti strappati e semibruciati. Per lo stilista «fashion is on fire». Scott ironizza portando nella sua collezione autunno-inverno il falò delle vanità. Il direttore creativo di Moschino dà fuoco agli abiti e agli elementi più iconografici, vanitosi e lussuosi della sua moda. Gli abiti da sera sfilano in un palazzo rinascimentale ormai decadente.

Il punk-Rinascimento
Ecco il glamour hardcore che unisce la sartorialità alla grinta delle girl gang. Il chiodo di pelle si ri-assembla e viene reinterpretato in modi del tutto inusuali, pop ma anche couture. E poi ecco apparire teschi, ossa e catene sugli smoking e sugli abiti in cui è ricreata la struttura di uno scheletro. I tessuti metallizzati sono trattati per riprodurre frammenti di specchi dorati su abiti da cocktail, perle di cristalli Swarovski adornano le scollature ed i bustier e l'abito da ballo ha la forma di un grande lampadario di cristalli Swarovski. Non manca il gran finale con gli abiti in satin di seta e con ampie crinoline fumanti.

Il monito contro il fumo
Jeremy Scott va però oltre e per la sua capsule collection ha deciso di stupire: sotto il titolo «it's lit», ecco andare in scena la parodia di cerini e pacchetti di sigarette. Gli accessori corredano il tutto: con orecchini pendenti a forma di sigarette e borse identiche alle confezioni che le contengono.