Valeria Golino: «Io e Scamarcio siamo uniti ma non intimi»

ROMA – Ha appena compiuto 50 anni Valeria Golino e mostra una carica seduttiva esplosiva, un fascino innato che le foto pubblicate su «Vanity Fair» trasmettono in modo indissolubile e le dichiarazioni rilasciate nel corso dell'intervista spiegano ancor di più.

Prima o poi sposi
L'attrice e regista, che ha conquistato la Coppa Volpi all'ultima Mostra del Cinema di Venezia e che sta lavorando ad un nuovo film con Margherita Buy, La vita possibile, è legata da 10 anni a Riccardo Scamarcio con cui non ha assolutamente abbandonato i progetti di matrimonio che qualche tempo fa portarono alle pubblicazioni di nozze e all'ira di Scamarcio: «Ci siamo informati su come si fa a sposarsi, su quali carte bisogna prendere, e l’abbiamo fatto - ha raccontato a proposito - Non avevamo una data e non avevamo neppur ben realizzato che quel passo avrebbe portato alle pubblicazioni. Era, appunto, un passo, il primo. E poi, per quanto possa sembrare assurdo, non abbiamo avuto il tempo». L'’intenzione, però, c’è e rimane, ha assicurato.

L'amore c'è ma non siamo intimi...
Riguardo alla sua vita privata con il compagno ha aggiunto: «Io e Riccardo non siamo intimi. Tratteniamo il mistero. Ho i miei segreti, lui anche, credo. Non è un rapporto stabilito, consolidato in un modo in cui non abbiamo paura di perderci. Non mi piace dire che ci amiamo, non è una cosa che si dice. Non si dice a i giornali, ma neanche agli amici. Si dice in alcuni momenti specifici». Il sentimento, però, c'è e quanto ha affermato conferma la certezza di un legame che ha sfidato tutto, età, pregiudizi e invidie varie: «Adesso mi sembra impossibile innamorarmi di un altro – afferma Valeria - Se mi dovessi lasciare con Riccardo, non riesco a vedermi in un futuro prossimo in un’altra relazione.Non mi piace nessuno che non sia lui». E riguardo all'argomento tradimento chiarisce: «Ho un orgoglio fortissimo... Sono meno severa di quello che penso di essere. Mi metto nei panni dell’altro: può succedere. Soprattutto nelle storie lunghe, nei rapporti che vogliono sopravvivere».