30 luglio 2025
Aggiornato 16:00
Cinema novità

«Mr. Holmes», Sherlock come non lo avete mai visto

Uno Sherlock Holmes vecchio e un po' indeciso, ma vero e sensazionale interpretato dal grande Ian McKellen

ROMA – Non avete mai visto uno Sherlock Holmes così; con il volto del grande attore inglese Ian McKellen. L’investigatore più famoso della storia è il protagonista del film «Mr. Holmes – il mistero del caso irrisolto», nelle sale dal 19 novembre. Diretto da Bill Condon, schiera un cast di rilievo in cui figurano Laura Linney, Hiroyuki Sanada, Hattie Morahan, Patrick Kennedy, Roger Allam, Frances de la Tour, Phil Davis.

Il tormento del vecchio Holmes
Il film «Mr. Holmes» è ispirato al romanzo «A Slight Trick of the Mind» di Mitch Cullin e reinventa il personaggio di Sherlock Holmes facendolo vivere come se fosse una persona reale. Ormai anziano e in condizioni di salute precaria, il famoso, abile e razionale investigatore è costretto a confrontarsi con le sue emozioni, mentre le sue capacità deduttive lentamente sfioriscono. «Ho accettato di girare film perché ero molto incuriosito dalla storia densa di mistero - spiega Ian McKellen - Holmes è ormai invecchiato, ha ben 93 anni e vive in pensione nel sud dell'Inghilterra dove si occupa delle api, insieme alla governante e al figlio di lei». Raccontando del suo personaggio il grande attore aggiunge: «Tradizionalmente Holmes non è raffigurato come un uomo felice e nessuno vorrebbe essere lui, che è andato in pensione forzatamente e chiuso in se stesso. La sceneggiatura è astuta e interessante; la sfida sta nell’imparare a conoscere i personaggi e ciò che li motiva è vedere come in modo schematico o più emotivo arrivano tutti a risolvere il problema nella mente di Sherlock».

La storia
Nel 1947 Holmes ha 93 anni e vive ritirato nella bella campagna del Sussex dove si dedica all’apicoltura ed è aiutato in casa da una governante (Laura Linney) e il di lei figlio, un bambino curioso e intelligente con il quale Holmes si trova molto più a suo agio che con gli altri adulti che lo circondano e ai quali non risparmia i suoi capricci di vecchio brontolone. Nonostante l’età ha appena intrapreso un faticoso viaggio in Giappone per cercare una rara pianta che pare aiuti e rigeneri le funzioni del cervello, accompagnato in loco da Umezaki, un amico apicoltore (Hiroyuki Sanada). Holmes ora, in Sussex sta scrivendo una storia basata sull’ultimo caso di cui si è occupato. Questa volta è lui che scrive, non Watson. Holmes è infastidito dalla versione folkloristica con pipa e Deer Stalker (l’iconico cappello) che il suo aiutante ha creato suo malgrado e vuole disperatamente che il suo racconto sia vivido e reale. Tutto era cominciato quando un uomo preoccupato per la moglie lo aveva interpellato. Nei flashback vediamo Sherlock Holmes elegantissimo seguire la donna misteriosa nelle vie di Londra, negozi e parchi ed eventualmente confrontarla esibendo i suoi ben noti giochi di prestigio deduttivo. Ma Holmes fa fatica a ricordare i dettagli e soprattutto non ricorda perché questo caso lo segnò così profondamente e personalmente lasciando una profonda cicatrice di dolore. È questo il vero ultimo caso di Sherlock Holmes, cercare indizi nella memoria, interrogare la sua anima, seguire le tracce di ciò che rimane di sé.