19 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Al cinema

In St. Vincent un insolito Bill Murray (da non perdere)

Il film, che esce nelle sale il 18 dicembre, racconta con ironia e leggerezza una storia simile a quella capitata al regista

ROMA - Vincent è un sessantenne ex militare ubriacone, cafone e giocatore d'azzardo, costretto a badare al figlio dodicenne e timidissimo della sua nuova vicina Maggie. Per Vincent il doposcuola è qualcosa di naif, non propriamente tarato su un ragazzino, tra ippodromi e strips clubs, ma presto i due diventeranno inseparabili. Esce il 18 dicembre in Italia «St. Vincent», commedia riuscitissima diretta da Theodore Melfi con il grande Bill Murray e al suo fianco, nei panni del piccolo amico, Jaeden Lieberher. Presentato in anteprima al Festival di Toronto, il film ha già conquistato due candidature ai Golden Globe, finendo nella cinquina della migliore commedia o musical e con Murray tra i migliori attori protagonisti. Nel cast anche Naomi Watts, Melissa McCarthy e Chris O'Dowd.

UNA STORIA VERA - La pellicola è nata da una storia realmente accaduta al regista e legata alla decisione di adottare insieme alla moglie sua nipote, dopo che la bambina aveva perso il papà (fratello di Melfi), genitore single. Pare che Murray ci abbia messo un po' ad accettare la parte: sei mesi di tentennamenti e poi si è appassionato al progetto. «Ted ha una scrittura che apprezzo molto, riesce a trasmettere emozioni senza scadere nel sentimentalismo – ha raccontato Murray –. L'emozione la senti, non ti viene imposta. Ti arriva, e basta. La senti in modo naturale, nascosta nelle pieghe delle parole».