Angelina Jolie dirige «Unbroken», storia di resistenza e coraggio
La pellicola racconta la vita di Louis Zamperini, atleta olimpico diventato un sopravvissuto durante la Seconda guerra mondiale. La Jolie, sua vicina di casa, ha sentito il bisogno di rendere omaggio a questa figura straordinaria
LOS ANGELES - È on line il nuovo trailer di «Unbroken», film scritto e diretto da Angelina Jolie (sulla sceneggiatura ci hanno messo le mani anche i fratelli Coen), che la Universal ha deciso di lanciare proprio pochi giorni dopo la morte dell’eroe Louis Zamperini, protagonista del film. La pellicola, che vedremo nelle sale il giorno di Natale, è la trasposizione cinematografica del libro «Sono ancora un uomo. Una storia di resistenza e coraggio», scritto nel 2010 da Laura Hillenbrand che racconta appunto la storia di Zamperini, atleta olimpico diventato un sopravvissuto durante la Seconda guerra mondiale. Nel trailer lo vediamo prima ragazzo e atleta mentre compete nel 1936 alle Olimpiadi di Berlino come maratoneta, poi bombardiere della US Army Air Force e infine prigioniero di guerra.
ZAMPERINI ERA SUO VICINO DI CASA - La Jolie ha voluto fortemente raccontare questa storia. Zamperini era suo vicino di casa. «Dicono che non dovresti mai incontrare i tuoi eroi, io però ho incontrato il mio ed era straordinario – ha detto l'attrice e regista –. Lui voleva che questo film venisse fatto, perché pensava che avrebbe dato un buon messaggio, una speranza. Louis mi ha aiutato ad affrontare il mio intervento chirurgico (la mastectomia per prevenire il cancro, ndr) e mi ha insegnato ad apprezzare ogni giorno della mia vita».
«PIANGO OGNI GIORNO PER LUI» - E poi ancora: «Gli ho fatto vedere il film all’ospedale, sul mio computer, ed è stata una cosa incredibile: un uomo giunto alla fine della sua vita, che guardava se stesso, la sua famiglia, i suoi amici, la sua esistenza, mentre il suo corpo si stava spegnendo. Nei suoi ultimi giorni era pieno di entusiasmo e di amore, sorrideva a tutti, era straordinario. Siamo andati tutti al suo funerale, abbiamo pianto nella sala di montaggio e continuiamo a piangere, non perché siamo tristi per la sua fine, è un uomo che ha avuto una grande vita, ma perché ci manca e non incontreremo mai un altro Louis Zamperini nella nostra vita».