24 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Libro

Sei stanca di mandar giù? Impara a criticare

In «Piccolo manuale per imparare a fare e ricevere critiche» Barbara Berckhan ci offre una guida pratica, con esempi concreti e strategie mirate, dedicata a chi vuole finalmente riuscire a dire cosa non sopporta, senza spiacevoli effetti collaterali, e a chi, dalla critica, vuole trarre il meglio per sé.

Quante di noi ingoiano sempre il rospo per non innescare tensioni con gli altri? Quante volte ci è capitato di lamentarci e sparlare di amiche, colleghi, parenti e vicini? Oppure, al contrario, di esplodere e lasciarci andare a modi bruschi e maleducati? E quando poi le criticate siamo noi andiamo su tutte le furie. Quella della critica perfetta e costruttiva è senza dubbio un'arte, che in pochi coltivano.

Arriva ora in aiuto un libricino perfetto per tutte noi. In «Piccolo manuale per imparare a fare e ricevere critiche» (ed. Urra), l'esperta di comunicazione Barbara Berckhan, già autrice del bestseller internazionale «Piccolo manuale di autodifesa verbale», offre una guida pratica, con esempi concreti e strategie mirate, dedicata a chi vuole finalmente riuscire a dire cosa non sopporta, senza spiacevoli effetti collaterali, e a chi non vuole semplicemente essere vittima di una critica, ma vuole provare a trarne il meglio per sé.

Tanto per cominciare dobbiamo valutare quando davvero è giusto parlare di ciò che ci irrita. Ci sono cose che tanto non possiamo cambiare, che comunque non dipendono da noi e che, suvvia, facendo uno sforzo possiamo anche tollerare. Lui mangia con la bocca aperta? Lasciamo correre. La nostra migliore amica ride in modo sguaiato? Vabbè, tanto non dobbiamo conviverci tutta la vita.

Secondo step: via la convinzione che criticare significhi offendere. Andiamoci con i piedi di piombo. Cerchiamo di essere costruttive pensando a come reagiremmo noi se ci venisse mossa la stessa critica. Le offese sono totalmente bandite, e le accuse non servono a nulla, anzi spesso sono controproducenti perché il nostro interlocutore potrebbe sentirsi attaccato e a quel punto il rapporto sarebbe troppo sbilanciato. Dunque, armiamoci di santa pazienza e optiamo per un tono il più possibile neutro e pacato, con argomentazioni razionali. Parola d'ordine: negoziare. Se poi riusciamo anche a infilare nel discorso qualche apprezzamento e parole di stima, è praticamente fatta.

E se siamo noi le criticate? L'effetto spiazzamento è garantito, nove volte su dieci non ce l'aspettiamo. Quindi che fare? Contiamo fino a dieci e, prima di ribattere con sdegno e arrabbiatura, proviamo a chiedere al nostro interlocutore dove abbiamo sbagliato e come potremmo migliorare. Pensiamo di essere ad una seduta di yoga e di aspirare al Nirvana, forse così saremo in grado di lasciarci scivolare addosso eventuali frecciatine gratuite.