19 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Gossip

La versione di Woody Allen: «Non ho molestato Dylan»

A una settimana dalla lettera della sua ex figliastra al «New York Times» il regista si difende dalle accuse di abusi sessuali proprio sulle pagine dello stesso quotidiano: «Le volevo bene e spero che un giorno capisca che sua madre l'ha plagiata»

NEW YORL - «Non ho molestato Dylan». Questa è la verità di Woody Allen che, a una settimana dalla lettera della sua ex figliastra al New York Times si difende dalle accuse di abusi sessuali proprio sulle pagine dello stesso quotidiano: «Le volevo bene e spero che un giorno capisca che sua madre l'ha privata dalla possibilità di avere un padre che l'amava e che è stata sfruttata da una madre più interessata alla sua rabbia personale che al benessere della figlia». A sua discolpa Allen scrive: «Non l'avrei fatto nella soffitta, soffro di claustrofobia».

Riguardo alle affermazioni di Ronan Farrow, unico figlio biologico del regista, che ha disconosciuto il padre a favore di Frank Sinatra, Allen ha dichiarato: «Vero, somiglia a Sinatra. Ma se è così, cosa significa? Che durante la battaglia sull'affidamento, lei ha mentito sotto giuramento affermando che Ronan era figlio nostro? Anche se non è di Frank, la sua possibilità solleva il dubbio che andasse a letto con Sinatra mentre stavamo assieme. Senza parlare di quel che ho pagato in alimenti. Mantenevo il figlio di un altro?».
Ma la polemica, che si è riaccesa a vent'anni dai fatti in questione, potrebbe costare ben più cara ad Allen di un assegno mensile, compromettendo la lanciatissima corsa agli Oscar del film «Blue Jasmine».

Dylan non si arrende. A poche ore dalla risposta di Woody Allen alle sue accuse di abusi, pubblicata dal New York Times, la giovane affida la sua controreplica a un comunicato alla Abc News: «Non permetterò che la verità venga sepolta, e non verrò messa a tacere. Se parlare della mia esperienza potrà aiutare altri a ribellarsi contro coloro che li tormentano, questo compenserà le pene e le sofferenze che mio padre continua ad infliggermi».
Woody Allen aveva assicurato in una lettera aperta di non aver molestato Dylan e che la ragazza «è stata sfruttata da una madre più interessata alla sua rabbia personale che al benessere della figlia». Inoltre aveva sostenuto che non avrebbe mai potuto abusare della figliastra in soffitta a causa della sua claustrofobia.