19 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Il tenore ha partecipato all'annuale National Prayer Breakfast

Andrea Bocelli canta per Obama e si lamenta dell'Italia

Le parole del tenore: «Vivo questo momento come un sogno. Molto spesso il mio Paese è stato in difficoltà, semplicemente perche la Destra e la Sinistra non sono in grado di mettersi d'accordo»

NEW YORK - «Vivo questo momento come un sogno. Molto spesso il mio Paese è stato in difficoltà, semplicemente perche la Destra e la Sinistra non sono in grado di mettersi d'accordo». Sono queste le parole del tenore Andrea Bocelli dopo avere cantato l'Ave Maria di Shubert sullo stesso podio in cui si trovava il presidente americano Barack Obama. L'occasione è stata la National Prayer Breakfast, la colazione di preghiera organizzata ogni anno a Washington DC e istituita per la prima volta dal presidente Eisenhower nel 1953.

Bocelli, toscano come Puccini e Mascagni, ha spiegato di essere sempre accolto caldamente dal pubblico negli Stati Uniti, da dove conta di tornare a casa con lo stesso spirito di bipartisanship e volontà che caratterizza il Paese. «Tornerò a casa con la volontà di pregare insieme», ha detto il tenore a cui Obama aveva stretto poco prima la mano e con cui aveva scambiato qualche parola.

L'evento conclusosi da poco all'Hilton Washington International Ballroom riunisce un gruppo bipartisan di leader politici e religiosi, così come attivisti di vario stampo, per pregare per l'America. Sebbene l'appuntamento includa varie fedi, a fare gli onori di casa è stata un'organizzazione cristiana. Generalmente l'inquilino della Casa Bianca tiene un discorso preparato in anticipo sul ruolo della religione negli Stati Uniti, così come sul modo in cui la spiritualità ha condizionato la sua vita.