28 agosto 2025
Aggiornato 06:00
Il regista al cinema con «Io e Te»

Bertolucci: Sono un eterno ragazzo

«Mi piace raccontare i percorsi di formazione dei giovani, il loro cammino alla ricerca di un'identità». Il regista Bernardo Bertolucci, spiega ai microfoni della rubrica «Note di cinema» in onda sul canale Iris, come a dispetto dei suoi 71 anni, non abbia perso il suo spirito giovanile

MILANO - «Sono un caso di 'arrested development': un eterno ragazzo nel cuore. Mi piace raccontare i percorsi di formazione dei giovani, il loro cammino alla ricerca di un'identità». Il regista Bernardo Bertolucci, spiega ai microfoni della rubrica «Note di cinema» in onda sul canale Iris, come a dispetto dei suoi 71 anni, non abbia perso il suo spirito giovanile e l'approccio che sin dagli inizi ha contraddistinto la sua carriera cinematografica.

TORNARE AL CINEMA MI HA FATTO RINASCERE - Il regista premio Oscar è tornato sul grande schermo con «Io e Te», tratto dal romanzo di Niccolò Ammaniti, dopo nove di assenza dal set dovuti ad una malattia che lo costringe su una sedia a rotelle: «Tornare al cinema è stato un modo di rinascere». Bertolucci prosegue spiegando l'importanza di raccontare i giovani: «Mi identifico sempre nei personaggi molto giovani». Sui due del suo ultimo film, interpretati da Jacopo Olmo Antinori e Tea Falco: «C'è una grande emozione in questi due ragazzi pieni di solitudine, che non si sono mai incontrati come fratelli, e che insieme riescono ad affacciarsi alla vita».

HO CAMBIATO IL FINALE - Sul romanzo di Ammaniti: «Ho cambiato il finale del libro di Ammaniti, che mi sembrava troppo pessimista, e offerto un segno di ottimismo e di speranza anche al personaggio femminile, che si libera dalla droga». Sulle attrici scoperte nel corso della carriera, il regista racconta: «Ho spesso accompagnato alcune giovani attrici alla fama, alla celebrità: forse è merito della mia 'crescita interrotta'... ho grande capacità di comunicazione con queste giovani donne e ho amato raccontarle in passato e anche oggi».