28 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Appuntamento con il nuovo cinema francese

Festival «Rendez-vous», tante le opere prime francesi

Al via 2a edizione rassegna fra Roma, Palermo, Milano e Torino. Se a livello economico la Germania è la pietra di paragone degli «spread», nel settore culturale cinematografico oggi è la Francia a rivendicare questa posizione

ROMA - «Vitalità, creatività, rinascita»: sono le parole usate dall'ambasciatore di Francia in Italia, Alain Le Roy per descrivere la fase che sta vivendo il cinema d'Oltralpe, che si presenta anche quest'anno ai vicini - e concorrenti - italiani con la 2a edizione della rassegna «Rendez-Vous, appuntamento con il nuovo cinema francese» (dal 17 al 22 aprile a Roma, e poi in maggio anche a Palermo, Milano e Torino).

FRANCIA LEADER - Se a livello economico la Germania è la pietra di paragone degli «spread», nel settore culturale cinematografico oggi è la Francia a rivendicare questa posizione. I dati dell'anno trascorso, letti da Cinecittà, suscitano come minimo invidia: «Una pioggia di Oscar per un film francese, The Artist; una grande successo popolare con Quasi amici (che dalla sua uscita in Italia poche settimane fa ha già registrato oltre 2 milioni di spettatori), 272 film prodotti nel 2011 (il 4% in più rispetto al 2010), un aumento considerevole di opere prime» ha elencato Le Roy, che ha ospitato a palazzo Farnese la conferenza di presentazione del festival.
Con una quarantina di titoli, nuovissimi, per la maggior parte in anteprima, la manifestazione è nata dalla collaborazione dell'ambasciata con l'Institut Francais; ed è stata organizzata con la Casa del Cinema di villa Borghese, l'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici e UNIFRANCE, con il patrocinio di Roma Capitale e Provincia di Roma. BNL Paribas lo sponsor principale. «Portiamo in Italia il cinema che viene dalla Francia nella sua varietà di voci e stili» ha spiegato la direttrice artistica Vanessa Tonnini. «E' un viaggio attraverso i generi, che va dal cinema d'autore a quello sperimentale, alle commedie popolari per un pubblico più vasto. Il filo sottile che tiene insieme i titoli della seconda edizione è un inno all'umanità: più spazio alle storie e ai personaggi che non alla ricerca stilistica. C'è una volontà di riscatto dei personaggi chiamati, tra precarietà e incertezze, a fare arte del proprio quotidiano».