29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Cinema greco in lutto

Lutto e polemiche per Angelopoulos, soccorsi in ritardo

Investito ieri sera da una moto mentre si trovava sul set del suo ultimo film, dedicato alla crisi che ha travolto la Grecia e l'Europa, vicino al Porto di Atene, il Pireo. Il motociclista che lo ha investito era un poliziotto fuori servizio

ATENE - Lutto e polemiche in Grecia, dopo la morte del regista greco Theo Angelopoulos, investito ieri sera da una moto mentre si trovava sul set del suo ultimo film, dedicato alla crisi che ha travolto la Grecia e l'Europa, vicino al Porto di Atene, il Pireo: l'ambulanza chiamata a soccorrere l'autore de Il passo sospeso della cicogna è arrivata in ritardo. A guidare la moto che lo ha travolto c'era un poliziotto fuori servizio.

Il ricordo del Premier Papademos - Il cineasta 76enne, Palma d'oro a Cannes per L'Eternità e un giorno (1998) e Leone d'Argento al Festival del cinema di Venezia per Paesaggio nella nebbia (1988), è poi morto all'ospedale per le gravi ferite riportate. Il primo ministro Lucas Papademos ha espresso la sua «profonda tristezza» per la morte del regista, il quale ha «testimoniato il dramma della Grecia dopo la guerra civile e ha contribuito a una comprensione più profonda della storia contemporanea» del paese ellenico. «Il paese perde uno dei suoi grandi creatori, in un momento difficile», ha aggiunto Papademos in un comunicato, ricordando la carriera di Theo, che ha segnato il cinema europeo facendo emergere un «nuovo cinema greco» negli Anni Settanta, dopo la caduta del regime dei colonnelli.

Polemiche sui soccorsi - Angelopoulos è stato ferito gravemente da un poliziotto fuori servizio su una strada alla periferia di Atene. Qui stava facendo delle riprese del suo ultimo film L'altro mare, dedicato alla crisi finanziaria e all'indebitamento del suo paese e dell'Europa.
Secondo la stampa greca, l'ambulanza per arrivare sul posto ha impiegato 35-40 minuti e i servizi di emergenza della capitale hanno annunciato l'apertura di un'inchiesta. Un rappresentante sindacale delle ambulanze, Ioannis Houssos, ha tirato in causa la mancanza di personale e di manutenzione del parco macchine. Secondo lui, un primo veicolo inviato da un ospedale del centro è finito in panne, seguito da una seconda ambulanza e poi da una terza, mandata da un ospedale più vicino, che è riuscita a recuperare il regista.
Secondo i primi elementi dell'inchiesta, la polizia aveva interrotto la circolazione, su richiesta dell'equipe cinematografica, su una delle due corsie della strada dove lavorava il regista, e Theo si trovava sul lato non protetto. Per ora si ipotizza che la moto non andasse ad una velocità elevata.