28 settembre 2023
Aggiornato 02:30
Diario cinematografico

Guy Ritchie a Roma: Sherlock Holmes è il primo James Bond

II regista con Robert Downey jr. presenta il sequel «Gioco di ombre»: Doyle è il primo sceneggiatore che ha raccontato un eroe d'azione intellettuale, in una storia molto sofisticata. Holmes e Timberlake protagonisti a Courmayeur

ROMA - Lo Sherlock Holmes interpretato da Robert Downey jr. torna al cinema il 16 dicembre con «Gioco di ombre», sequel del film diretto da Guy Ritchie due anni fa, che ha avuto un successo enorme in tutto il mondo, incassando più di 500 milioni di dollari, di cui 26 solo in Italia. Per presentare il film oggi a Roma sono venuti sia l'attore americano che il regista, che ha spiegato così questo successo: «Credo che con Sherlock Holmes Conan Doyle abbia creato un personaggio alla James Bond prima di chiunque altro: potremmo considerare Doyle il primo sceneggiatore, che ha raccontato un eroe d'azione intellettuale, in una storia molto sofisticata» ha affermato il regista. Il suo attore a questo proposito si è spinto ancora oltre: «Secondo me sono le storie di Conan Doyle ad aver influenzato altri supereroi come Batman o James Bond» ha detto Downey jr.

In questo film, ambientato tra Londra, Parigi, la Germania e la Svizzera, Sherlock Holmes deve scoprire il piano del suo avversario, il professor Moriarty, che rischia di distruggere l'Europa. Come nella prima pellicola il punto di forza è la complicità tra Holmes e il dottor Watson interpretato da Jude Law, con il quale si avventura in combattimenti, travestimenti, e azioni spericolate. «La mia idea del film nasce dalle pagine di Conan Doyle, ma ho cercato di trovare un modo nuovo per intrattenere, con un'azione intelligente» ha detto Ritchie, che ha poi spiegato: «Jude Law è stato subito perfetto nella parte e tra i due personaggi è nato una specie di flirt, che è l'essenza del film».

Ritchie, nato come regista indipendente e noto soprattutto per essere stato il marito di Madonna, ha rinnovato completamente l'immagine del celebre investigatore: niente mantellina e pipa, dunque, perché secondo lui sono solo frutto di riletture televisive. Moltissimi però sono i travestimenti del protagonista, anche perché, come ha spiegato il produttore Joel Silver: «Il nostro obiettivo era di far sembrare Sherlock Holmes fresco e contemporaneo, eccitante come Bond e Batman». Ai produttori Ritchie è sembrato subito l'uomo giusto per questo: «Guy è un regista fuori dal sistema ma ha affrontato un film mainstream con uno stile fantastico e informale» ha affermato Silver. Ora già si pensa ad un nuovo sequel, ambientato in vari Paesi europei, e Silver ha confessato: «Sherlock Holmes nasce come fiction seriale, io spero di riuscire a farne più di 20 di questi film».

Holmes e Timberlake protagonisti a Courmayeur - Il Premio del Pubblico - People's Choice Award Foxcrime del Courmayeur Noir in Festival 2011 va a Don't be afraid of the dark di Troy Nixey, con Katie Holmes, Guy Pearce, Bailee Madison, Alan Dale e Jack Thompson. «Non avere paura del buio» (titolo tradotto) uscirà presto in Italia distribuito da Lucky Red.
Il Mouse D'Oro (premio della critica online assegnato da 61 tra le più importanti webzine italiane) va, invece, a «In Time» di Andrew Niccol, con Justin Timberlake, Amanda Seyfried e Olivia Wilde. Questa la motivazione: «Ha saputo raccontare in forma fantascientifica, seppur aderente alla tradizione del noir gangster, la crisi economica e sociale che stiamo vivendo, mantenendo una struttura da blockbuster che rende il film godibile al grande pubblico». Il film uscirà presto in Italia distribuito da Medusa Film.