31 luglio 2025
Aggiornato 10:00
Intervista a Panomara Icon

Cinema: Adrien Brody, Il pianista? Quel film mi spaventa

L'attore: Il mio naso? Ho accettato la versione «cubista». Mi piacerebbe girare un film intimo, una storia di famiglia incentrata sulla complessità delle relazioni umane. Roman Polanski si scusa con Samantha Geimer

MILANO - «Il Pianista? Quel film mi spaventa. Mi disturba. E in un certo senso mi distrugge». Lo confessa Adrien Brody in un'intervista esclusiva a Panorama Icon. La dichiarazione dell'attore americano si riferisce proprio al capolavoro di Roman Polanski che lo ha reso celebre e che gli è valso il premio Oscar. «Dopo averlo girato non ho mangiato per mesi - ha raccontato Brody -. Non lo vedo da dieci anni, da quando fu presentato a Cannes».

Brody racconta la sua vita, tra l'infanzia difficile nei ghetti di New York, la carriera cinematografica di grande successo e i retroscena della costruzione della sua villa da sogno alle porte di Manhattan. Di se stesso dice: «Non sono mai stato un dandy. C'è stato un periodo in cui mi sono divertito a vestirmi, forse anche un po' a travestirmi, ma non l'ho mai fatto per dimostrare qualcosa».

Il newyorkese ha un desiderio da regista: «Mi piacerebbe girare un film intimo, una storia di famiglia incentrata sulla complessità delle relazioni umane e che abbia sullo sfondo un forte tema di rilevanza sociale». Infine l'attore racconta un dettaglio personale piuttosto singolare: «Mi sono fratturato il naso due volte, sul set di Summer of Sam» e facendo sport. Il bello è che c'è gente convinta che mi sia rifiutato di aggiustarlo per ottenere una faccia più interessante. La verità è che mi sono semplicemente accettato nella nuova versione cubista».

Roman Polanski si scusa con Samantha Geimer - «E' doppiamente vittima, mia e della stampa». Queste le parole che Roman Polanski pronuncia per scusarsi con Samantha Geimer, la ragazzina di 13 anni per la quale, nel 1977, fu accusato di violenza sessuale a Los Angeles. Il regista ha rilasciato la dichiarazione all'amico produttore Andrew Braunsberg, durante un'intervista per il documentario «Roman Polanski. A Film Memoir», diretto da Laurent Bouzereau e presentato al festival del cinema di Zurigo. Il documentario tocca solo brevemente il caso Geimer.
Soltanto un paio d'anni fa, Polanski ha rischiato l'estradizione dopo che era stato arrestato dalle autorità svizzere in seguito alla dichiarazione del procuratore federale aggiunto Daviod Walgren del tribunale di Los Angeles: «Roman Polanski è un latitante. Deve tornare in America». Il regista, infatti, era fuggito dagli Usa durante il processo e non vi ha più rimesso piede.