28 marzo 2024
Aggiornato 21:00
Cinema | Stati Uniti

Morgan Freeman è il secondo afroamericano a vincere il premio AFI

Prima di lui Sidney Poitier aveva avuto il riconoscimento. Tra gli altri attori premiati ci sono Al Pacino, Robert De Niro ed Elizabeth Taylor

NEW YORK - Ha interpretato personaggi dall'aria saggia e paterna e ricoperto ruoli che vanno da un semplice autista a Dio. Morgan Freeman, 74 anni, premio Oscar nel 2005 come migliore attore non protagonista per Million dollar baby diretto da Clint Eastwood, ha ricevuto ieri sera presso i Sony Studios a Culver City, in California, il 39esimo Life Achievement Award dell'American Film Institute. E' uno dei più alti riconoscimenti del settore, conferito ogni anno all'attore che ha saputo dare il maggiore contributo al cinema americano. Freeman è il secondo afroamericano a ricevere il Life Achievement Award, dopo Sidney Poitier nel 1992. Tra gli altri attori premiati ci sono Al Pacino, Robert De Niro ed Elizabeth Taylor.

«Morgan Freeman è un patrimonio americano», ha detto Howard Stringer, presidente di Afi, sottolineando che «nei decenni, che abbia interpretato un prigioniero, un presidente o addirittura Dio, ha incarnato una calma autorità». L'attore ha iniziato la sua scalata nel mondo cinematografico nel 1964 con il film «L'uomo del banco dei pegni» diretto da Sidney Lumet ma la consacrazione nel firmamento di Hollywood arriva con pellicole come «A spasso con Daisy» (1989) di Bruce Beresford e «Le ali della libertà» (1994) di Frank Darabont. Negli anni successivi molti sono stati i suoi successi, come «Una settimana da Dio» (2003) di Tom Shadyac, dove recita appunto nel ruolo di Dio al fianco di Jim Carrey, e «Invictus» (2009) di Clint Eastwood, dove veste i panni di Nelson Mandela, ruolo per il quale ha avuto una nomination agli Oscar come migliore attore.
Ma Freeman si distingue soprattutto per la sua voce inconfondibile che gli ha permesso di diventare il narratore in alcune pellicole di successo, come il documentario vincitore dell'Oscar «La marcia dei pinguini» (2005) di Luc Jacquet e il film di fantascienza «La guerra dei mondi» (2005) di Steven Spielberg. «Vengo da umili origini e la mia carriera è stata un bel viaggio», ha detto Freeman al Washington Post: «Mi ricordo che quando sono arrivato a Los Angeles non avevo niente, non avevo una macchina e non avevo soldi».