27 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Decorso post operatorio «regolare»

Sposini è in coma farmacologico

Notte tranquilla per il presentatore dopo l'intervento per ridurre l'emorragia cerebrale

ROMA - Il giornalista e conduttore Lamberto Sposini, 59 anni, ha passato una notte tranquilla nel reparto di terapia intensiva del Policlinico Gemelli di Roma, dopo l'intervento per ridurre l'importante emorragia cerebrale che lo ha colpito ieri, poco prima di andare in onda con La vita in diretta. Il decorso post operatorio - spiegano dal Policlinico Gemelli - «è regolare». Sposini è in coma farmacologico, stato in cui resterà qualche giorno, progressivamente i medici ridurranno la sedazione per verificare come il paziente reagisce e per valutare le conseguenze dell'emorragia, «improvvisa e importante».

Ad operare Sposini ieri sera è stata l'équipe di neurochirurgia del Gemelli, guidata dal professor Giulio Maira, luminare della neurochirurgia, che è rientrato d'urgenza da Firenze per l'intervento. Un intervento che è «perfettamente riuscito», come spiegava il bollettino medico diffuso dopo l'operazione, nel quale si spiegava che il giornalista resta in prognosi riservata, ricoverato in terapia intensiva.

Sposini è stato colto da un grave malore ieri negli studi Rai di via Teulada a Roma poco prima della trasmissione La Vita in diretta, soccorso dal 118 in codice rosso è stato trasportato prima all'ospedale Santo Spirito, poi al Gemelli. In merito alle polemiche sui ritardi nei soccorsi, l'assessorato regionale alla Salute ha diramato un comunicato nel quale si sottolinea che l'intervento del 118 «è stato effettuato nei tempi e nelle modalità previsti dai protocolli dell'emergenza». Alle 14.10 è arrivata la chiamata al 118 per un malore, alle 14.27 un'altra chiamata ha riferito di un aggravarsi delle condizioni del conduttore ma alle 14.30 l'ambulanza era sul posto, quindi «è stato soccorso in 19 minuti».
Intanto il programma La vita in diretta, ieri è andato comunque in onda, anche se in ritardo, condotto da Mara Venier, la quale però non era a conoscenza delle gravi condizioni di Sposini.