19 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Cinema

Filippo Timi: giusto raccontare un pezzo di storia

Parla uno degli interpreti di «Vallanzasca - Gli angeli del male»: «La Lega? Ci prova in tutti i modi a boicottare la cultura»

ROMA - «E' chiaro che quando c'è un dolore reale, è naturale chiedersi: è giusto fare un film del genere? E' giusto perché racconta parte della nostra storia. E' un film che emoziona e non fa alcuna apologia dei crimini di Vallanzasca». A parlare è Filippo Timi, uno degli interpreti di Vallanzasca - Gli angeli del male, film di Michele Placido in uscita oggi nelle sale, ospite stamane dello spazio di Radio Rock Il Sollazzo del Pappagallo con Emilio Pappagallo e Boris Sollazzo. «Si può fare questo film se non elogi il crimine e vi assicuro che la pellicola non contiene alcun elogio - aggiunge l'attore - Il personaggio di Vallanzasca è fuori dall'ordinario, i media lo hanno osannato e lui ha sfruttato i media, è emblematico che migliaia di donne gli scrivessero catalizzando in lui il sogno romantico. Le polemiche dovrebbero esserci se lui non fosse in carcere, ma sta scontando 4 ergastoli e non ne uscirà più». E della Lega dice: «Ci prova in tutti i modi a boicottare la cultura».

Timi parla anche del suo rapporto con Michele Placido sul set: «Michele, oltre che regista, è un attore e ha un occhio particolare sul lavoro degli attori. E' un regista di pancia, ci ha dato spazi di improvvisazione. Se scelgo un regista o il regista mi sceglie provo a capire perché vuole quella scena e provo a farla mia».

In merito all'esclusione di La prima cosa bella di Paolo Virzì dalla corsa agli Oscar Timi si dice «molto dispiaciuto». «Sono diversi anni che non riusciamo ad andare agli Oscar - aggiunge l'attore - Quando non ci andammo con 'Vincere', mi spiegarono che arrivare agli Oscar è un sistema complesso, non basta aver fatto un bel film».