29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Cinema

Castellitto: dietro la commedia c'è anche riflessione

«Mentre il film comico spesso è un esercizio ginnico». L'attore racconta la sua esperienza sul piccolo schermo: «Ho la pretesa di pensare di essere stato un apripista»

ROMA - «La commedia ha dentro una drammaturgia, una storia, dei personaggi, qualcosa che porta alla riflessione, mentre spesso il film comico è un esercizio ginnico». Così Sergio Castellitto, ospite a Radiorock, commenta la riscoperta della commedia italiana da parte del pubblico. «Dietro il divertimento - prosegue l'attore attualmente nella sale italiane con La bellezza del somaro, di cui firma anche la regia - c'è un retrogusto di riflessione. Ne 'La bellezza del somaro' c'è un po' tutto: il cinismo, l'amore, il surreale, il paradosso. Molti, dopo averlo visto, mi dicono 'torno a casa e ne parlo'».

L'attore racconta anche la sua esperienza sul piccolo schermo: «Ho la pretesa di pensare di essere stato un apripista, perché non ho mai posto barriere tra cinema e tv. Io cerco la qualità, preferisco fare un bel film per la tv che brutto per il cinema. Il successo è la libertà e significa anche avere la possibilità di fare nello stesso anno Padre Pio per Canale 5 e l'ateo Picciafuoco ne 'L'ora di religione' di Marco Bellocchio».

L'attore/regista si è tolto anche qualche sassolino dalla scarpa, soprattutto sulla critica «che spesso non capisce o vuole ignorare la generosità di un autore. Devo dire che anche a distanza di anni non mi trovo molto d'accordo con molte delle cose scritte dai critici. Il problema è anche che i media non danno abbastanza peso all'arte: il critico ha al massimo due misere colonnine per dire la sua e per il regista - conclude Castellitto - non c'è mai spazio per un confronto, come quello avvenuto oggi in radio».