20 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Cinema & Attori

Emma Thompson: Audrey Hepburn? Pessima attrice e cantante

L'attrice inglese sta riscrivendo la sceneggiatura di «My fair Lady», dandogli un taglio femminista

LOS ANGELES - «I could have danced all night» cantava Audrey Hepburn in «My fair Lady». Anzi, veramente non cantava affatto: nell'unico musical della sua carriera, era doppiata... dal soprano Marni Nixon. Ma l'icona dello stile, protagonista di «Sabrina» e «Colazione da Tiffany», oltre che una cattiva cantante sarebbe stata anche una pessima attrice secondo Emma Thompson.

L'attrice inglese - che ha ricevuto pochi giorni fa una stella sulla 'walk of fame' di Hollywood - sta riscrivendo la sceneggiatura del celeberrimo film del 1964 in cui Audrey Hepburn era Eliza Dolittle, la piccola popolana cockney che l'aristocratico Rex Harrison comincia a educare per scommessa. Emma Thompson di sceneggiature e remake ne ha scritti tanti, come quelli di «Sense and Sensibility» (per cui ha vinto un Oscar) e di «Ritorno a Brideshead», tutti film in cui si è ritagliata parti che la entusiasmavano. Questa volta non si ispira certo alla versione originaria: dice che vuole dare un taglio femminista alla sceneggiatura. Quanto a Audrey Hepburn, era «intollerabilmente leziosa».

«Sono felice che mi abbiamo chiesto di riscriverla perchè sento il bisogno di una nuova versione» ha detto Thompson intervistata da Variaty e Hollywood Rewiev. «Non sono una fanatica di questo film». E la protagonista? «Non sa cantare e purtroppo non sa nemmeno recitare. Sicuramente era una donna adorabile - e forse se l'avessi conosciuta mi sarebbe piaciuta di più. Ma non l'ho mai conosciuta...» Il film fu un grande successo secondo Thompson «grazie alle scene di Cecil Beaton e a Rex Harrison. Ed è ora che il ruolo straordinario di Eliza venga reinterpretato perché è una parte fantastica per una donna».

Cast? Certo non lei, Emma, con i suoi 51 anni. Si parla invece di Carey Mulligan, mentre per la parte del professor Higgins sarebbero in lizza Hugh Grant e Rupert Everett, scrive oggi l'inglese Telegraph.