Clint Eastwood: oggi il mio posto è dietro la telecamera
«Mi piacerebbe lasciare le scene quando sono ancora famoso»
ROMA - «Spero che questo film sia una fonte di ispirazione per le persone». Così Clint Eastwood presenta Invictus, il suo nono film da regista nelle sale dal 26 febbraio. «Ho cercato di raccontare Nelson Mandela attraverso i suoi conflitti interiori. Oggi abbiamo bisogno di leader come lui, che ci spingano a diventare migliori», ha dichiarato al settimanale Grazia.
Alla soglia degli 80 anni (che compirà il 31 maggio), Eastwood ha svelato il segreto della sua lunga carriera. «Il segreto della longevità - dice - consiste nel cambiare costantemente, nel cercare nuove sfide da superare. Penso di poter offrire di più come regista adesso di quando avevo 40, 50 o 60 anni» e rivela il suo elisir di giovinezza: «La genetica mi ha aiutato. Mia madre è morta a 97 anni. Mio padre mi ha sempre detto che lavorare e tenersi impegnati aiuta a mantenersi giovani, a conservare una mente attiva. E io, ho sempre fatto tesoro di questo insegnamento».
Dopo «Gran Torino», Eastwood ha dichiarato che non avrebbe più recitato: «Sono pochi i copioni per un attore della mia età. E poi, sono troppo impegnato con la regia per trovare tempo per la recitazione: oggi il mio posto è dietro la telecamera. Inoltre mi piacerebbe lasciare le scene quando sono ancora famoso: non voglio essere come un pugile che si attarda sul ring finché non è più in grado di dare il meglio. E poi, ho imparato da mia madre che quando cominci a non divertirti più, è il momento giusto per fermarti».
Eastwood rivela che non festeggerà gli 80 anni: «Dopo i 70 anni succedono molte cose. Una di queste è che smetti di festeggiare i compleanni. L'ho proibito a mia moglie: mi raccomando, nessuna sorpresa!».