23 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Cinema. Film

Il ritorno di Moore: americani, sostenete la sanità di Obama

Il regista a Toronto per presentare il suo ultimo documentario

NEW YORK - Finito il festival di Venezia Michael Moore torna alla conquista degli Stati Uniti e alla presentazione del suo ultimo film entra nel pieno del dibattito sulla riforma della sanità. Il regista più provocatorio d'oltreoceano è tornato su uno dei temi a lui più cari chiedendo agli americani di sostenere Barack Obama perché tutti i cittadini possano avere finalmente accesso alla previdenza anche negli Usa.

«Mi sento male per Obama», ha detto Moore arrivato al festival di Toronto, «ma che fine hanno fatto le decine di milioni di persone che lo hanno votato?» «Il problema è che questo piano compie solo metà del tragitto da fare ed è difficile far eccitare le persone con solo metà delle riforma», ha detto Moore commentando le manifestazioni di ieri organizzate dai repubblicani a Washington. «Dove sono finite le milioni di persone che volevano questa riforma? Sento parlare solo la minoranza. In questo paese avremmo bisogno di un sistema con un unico operatore».

Moore, che proprio alla sanità americana ha dedicato uno dei suoi documentari più famosi, «Sicko», chiede da anni l'introduzione di un sistema sanitario pubblico sul modello europeo anche in America.

Il regista americano è arrivato a Toronto per presentare il suo documentario sulla crisi finanziaria, «Capitalismo, una storia d'amore», in cui si scaglia contro le distorsioni del libero mercato statunitense che si sono abbattute sui conti dei cittadini nel 2008. In Canada Moore festeggia quest'anno i primi 20 anni di carriera, proprio al Toronto Film Festival il regista di «Bowling for Columbine», aveva debuttato nel 1989 con «Roger & Me».