«Bruno»-Sacha sbarca ad Amsterdam, è polemica fra i gay
Strip del popolare conduttore ex Borat nel quartiere a luci rosse
AMSTERDAM - Prosegue all'insegna della provocazione il tour europeo di 'Bruno', giornalista di moda gay ed esperto di tendenze omosex, nonché ultima reincarnazione dell'attore e conduttore britannico Sacha Baron Cohen. Voce affettata e capelli ossigenati, perizoma ascellare e tailleur gessato bermuda a vita bassa, Bruno/Sacha si è esibito con una schiera di modelli palestrati e seminudi in un servizio fotografico osé nel bel mezzo del quartiere a luci rosse di Amsterdam a poche ore dall'anteprima del film che lo vede protagonista nella capitale olandese.
Bruno arriverà sugli schermi Usa dal 10 luglio. Per ora è stato censurato solo con il visto 'Restricted', e i minori di 17 anni non accompagnati da un adulto non potranno vederlo al cinema. Dopo il giornalista kazako Borat, Bruno è un altro dei personaggi creati per il talk show 'Ali G' dal poliedrico conduttore britannico, 37 anni, laurea a Cambridge, cresciuto in una famiglia di ebrei ortodossi, padre irlandese discendente da ebrei lituani e madre israeliana.
Il film, dissacrante e volgare, dileggia gli americani e ogni minoranza o maggioranza etnico-culturale. La Universal ha pagato 43 milioni di dollari per i diritti del personaggio, anche se non distribuirà la pellicola in molti paesi perché Sacha e il regista Larry Charles l'hanno prevenduta a diverse società (Medusa in Italia).
La comunità gay è divisa: c'è chi lo adora e chi ritiene che Bruno non farà che alimentare atteggiamenti omofobi e promuovere stereotipi. Alcuni tabloid britannici scrivono che i produttori sono stati costretti a rigirare intere scene dopo la reazione violenta del pubblico alle prime visioni, ma la Universal non ha voluto rilasciare dichiarazioni in proposito. Nonostante le numerose indimenticabili apparizioni-evento promozionali, Sacha finora ha mantenuto un rigido silenzio stampa, chiedendo ai giornalisti di inviargli le domande via e-mail.
Il mensile Usa GQ ha avuto qualche risposta sul "pensiero di Bruno" solo dietro la garanzia della copertina con il fashion reporter nudo, che riesce a coprirsi - grazie a una posa artefatta - ogni intimità. Ne risulta che per Bruno i leader mondiali del "best dressed" sono JFK, Obama, Castro e Justin Timberlake. Rashad Robinson dell'associazione britannica 'Gay and Lesbian Alliance Against Defamation' ha commentato: "Qualcuno nella nostra comunità potrebbe apprezzare il film, ma in molti si arrabbieranno".
"Il tentativo in buona fede di Sacha Baron Cohen è quello di fare satira, ma in alcuni casi ciò risulta poco chiaro o addirittura offensivo" ha aggiunto Robinson, intervistato dal Daily Mail. Sembra che proprio per far fronte a critiche come questa e imbonire il pubblico omosex, al film siano state aggiunte in corsa alcune scene, come un finale pieno di celebrità che sembra un video-manifesto a favore del matrimonio gay.