4 maggio 2024
Aggiornato 21:00
Cinema

Isabelle Huppert: «I personaggi estremi mi attraggono»

L'attrice a Roma presenta «L'amore nascosto», domani nelle sale. Un altro ruolo drammatico, difficile, «estremo», in cui l'attrice francese interpreta una madre distrutta che non è mai riuscita a costruire un rapporto con la propria figlia.

ROMA - Dal Festival di Cannes, dove è stata presidente di giuria, a Roma per il film «L'amore nascosto».
Magrissima, tailleur serioso, look decisamente meno glamour rispetto a quello che esibiva ogni sera sulla Croisette, Isabelle Huppert è venuta nella Capitale per presentare la pellicola di Alessandro Capone (dal 5 giugno nelle sale in 25 copie distribuita da Archibald Enterprise Film), già vista al Festival di Roma del 2007 e al Festival di Toronto.

Un altro ruolo drammatico, difficile, «estremo», in cui l'attrice francese interpreta una madre distrutta che non è mai riuscita a costruire un rapporto con la propria figlia. «In questo film interpreto una donna sgradevole con se stessa prima che verso gli altri - ha detto la Huppert - questo tipo di personaggi mi attrae e loro attraggono me. Mi piacciono perché mi danno nutrimento e mi invitano a riflettere e reagire».

Lanciata da «I cancelli del cielo» di Michael Cimino, vincitrice per due volte a Cannes come miglior attrice per «Violette Noizère» di Claude Chabrol e «La pianista» di Michael Haneke e di due Coppe Volpi a Venezia con «Un affare di donne» e «Il buio nella mente», sempre di Chabrol, questa volta la Huppert veste i panni di Danielle, una donna che ha tentato più volte il suicidio, si è chiusa nel silenzio, non ha più nulla, ed è ricoverata in una clinica privata dove la dottoressa Nielsen (Greta Scacchi) cerca di aiutarla. Il rapporto conflittuale con la figlia Sophie viene fuori lentamente attraverso le sedute di psicoanalisi e fa emergere il difficile passato di Danielle e i suoi turbamenti. «Con Sophie non ho un rapporto conflittuale - ha sottolineato la protagonista - la nostra relazione va oltre. Per la madre sembra impossibile amare la figlia per una serie di ragioni che non vengono spiegate, ci possono essere tanti motivi. Ma un amore per lei c'è: è l'amore nascosto del titolo».

Il regista Alessandro Capone si è basato sul romanzo «Madre Ossa», un diario drammatico di una madre che lo ha sconvolto per il suo finale ma gli ha permesso di esplorare l'universo femminile e il mondo della maternità, cosa «interessantissima -ha detto - «per un uomo».

Riservata e poco propensa a parlare di sè, Isabelle Huppert è un'attrice apprezzata a livello internazionale per i ruoli intensi che ha interpretato. Lei stessa ha spiegato che la «scelta del personaggio» rappresenta «il momento più difficile» del suo lavoro e ha parlato dei progetti futuri con registi che ama come Chabrol, Haneke e, perché no, Alessandro Capone. Tra l'altro, ha rivelato che spera di tornare presto in Italia con la figlia Lolita, per presentare il film di Marc Fitoussi in cui recitano insieme. Intanto oggi ha ricevuto anche il Nastro d'Argento europeo in occasione del ventennale del Premio del Sindacato nazionale dei giornalisti cinematografici per questo film e «per la sua lunga storia d'amore con il cinema, anche italiano».

Non poteva mancare una domanda sulle polemiche post Festival di Cannes e sul suo ruolo, da presidente di giuria, nella scelta di assegnare la Palma d'Oro al film del tanto amato regista Michael Haneke. «Quali polemiche? - ha tagliato corto la Huppert - forse abbiamo letto giornali diversi. E' stata una scelta democratica di nove giurati». Infine, non si è voluta lasciar scappare alcun commento sul film italiano di Marco Bellocchio.

«Vincere? Il titolo di questo film 'L'amore nascosto' gli sarebbe stato bene» - ha concluso - lì ci sono due amori nascosti, per una donna e per un figlio, ma ovviamente in modo molto diverso».