28 agosto 2025
Aggiornato 02:30
Cunema

Valeria Golino e Jean Reno nella truffa elegante di «Cash»

Truffatori e truffati in grande stile, tra champagne, biliardo, yacht, inganni e colpi miliardari. Arriva al cinema «Cash». Esce domani nelle sale la commedia d'azione di Eric Besnard

ROMA - Truffatori e truffati in grande stile, tra champagne, biliardo, yacht, inganni e colpi miliardari. Arriva al cinema «Cash» (dal 5 giugno nelle sale distribuito da Moviemax), divertente e ritmata commedia d'azione del francese Eric Besnard in cui anche Valeria Golino resta «impigliata» nel gioco dei tradimenti e delle alleanze.

Con un look completamente diverso dal solito, caschetto liscio corto, uno stile molto elegante, e la sigaretta sempre in mano, la compagna di Riccardo Scamarcio che di recente abbiamo visto sul grande schermo nel drammatico «Giulia non esce la sera» di Giuseppe Piccioni, qui cambia decisamente registro. Come spiega lei stessa: «Spesso interpreto ruoli di donna più dolce, perbene, ingenua. Julia, il mio personaggio, è più dura, solitaria come un lupo. Ha un complesso di superiorità: italiana, originaria dell'alta borghesia, ha bisogno di conquista. La seduzione per lei è un gioco d'intelligenza e utilizza bene la sua femminilità».

Ma il gioco che Julia si trova a giocare in «Cash» non è affatto semplice. Contro di lei e con lei ci sono ladri esperti del calibro di Maxim (Jean Reno) e di Jean Dujardin, l'omonimo Cash. Il film parte dalla storia di quest'ultimo, truffatore fascinoso ed elegante che vuole vendicare l'omicidio del fratello. In ballo c'è un grande affare, il furto di una valigia piena di diamanti, ma le cose si complicano quando il ladro viene presentato al futuro suocero Jean Reno con la sua banda al seguito e la bella figlia Garance (Alice Taglioni). Un'organizzazione, quella di Maxim, esperta e capace di orchestrare il furto perfetto, anche se l'ispettrice dell'Europol Valeria Golino gli ha messo da tempo gli occhi addosso.

Azione, suspance, intrigo e divertimento, senza mai scene di violenza. Il regista ha voluto fare un film strizzando l'occhio al «cinema degli anni Sessanta - ha spiegato - quello precedente allo choc petrolifero dove i personaggi erano allo stesso tempo intelligenti e leggeri». Il risultato è una pellicola glamour, molto chic e francese, in cui fino alla fine si resta con il dubbio: chi sarà il «pollo» che è stato truffato?