29 marzo 2024
Aggiornato 14:30
Gruppi Whatsapp

La tecnologia per la sicurezza dei quartieri, nascono i gruppi Whatsapp tra «vicini di casa»

Con un messaggio si segnala la presenza di truffatori sospetti, di animali abbandonati o di furti e rapine messe a segno. Ce ne sono 11 nei diversi quartieri della città

TORINO - Sempre più spesso nascono gruppi Facebook con cui i residenti "vicini di casa" dei diversi quartieri di Torino si riuniscono condividendo foto, postando video e segnalando più in generale tutto ciò che accade nella zona. La tecnologia quindi può essere d'aiuto. Ma l'ultimo progetto, seguito anche dal Comune di Torino e dall'assessorato all'Ambiente in primis, si è spinto ancora oltre. Le "ronde" si fanno usando il telefono cellulare e sfruttando i gruppi Whatsapp. In totale ne sono stati creati 11, qualcuno in più delle Circoscrizioni della città, e riuniscono i residenti di una determinata zona che, in qualsiasi ora del giorno e della notte, segnalano qualsiasi cosa strana accada davanti ai loro occhi: così chi vede un'auto con persone sospette a bordo scrive con il cellulare a tutti la targa e il modello della vettura in modo tale che chiunque possa tenerli d'occhio e aggiornare i "vicini di casa" sugli spostamenti. Stessa cosa per rifiuti abbandonati, sospetti truffatori finti tecnici, animali abbandonati e quant'altro.

IL CASO DI FALCHERA - Il gruppo Whatsapp del quartiere Falchera si chiama "Sos Tam Tam Falchera" e ne fanno parte una quarantina di residenti. Qui tra i successi c'è lo sgombero di via Cuorgné dai rifiuti: una vittoria ottenuta qualche mese fa grazie alle tante segnalazioni giunte anche al Comune. Anzi, in realtà in un certo senso l'amministrazione è all'interno di tutti gli 11 gruppi con una staffista dell'assessorato all'Ambiente e, indirettamente, anche con l'assessore Alberto Unia. Il presidente del Comitato "Vivi Falchera" si chiama Michele Celentano, ha 49 anni, ed è stato proprio lui a introdurre il gruppo Whatsapp. Lo ha fatto quando una sua cliente aveva subito un furto in casa in un periodo in cui a molti venivano svaligiati gli appartamenti. Da quel momento è diventato uno strumento indispensabile per lui e, piano piano, anche per altri residenti e commercianti.

DAL CELLULARE ALLA REALTA' - I gruppi però non restano solo virtuali. Oltre a quello di Falchera, ce ne sono per l'area pedonale di via Di Nanni, per il giardino di corso Tassoni, piuttosto che per i portici di via Nizza o via Sacchi. Tutti sono legati, oltre che dall'utilizzo di un'arma tecnologica, il cellulare, anche perché i componenti dei gruppi virtuali di tanto in tanto si incontrano, come per fare una riunione condominiale. E qui si discute di problemi (l'80% delle segnalazioni) e di come agire, tra fare denunce alle forze dell'ordine o fare ronde reali magari per scoraggiare chi va a prostitute. Il futuro è sempre più tecnologico.