29 marzo 2024
Aggiornato 05:30
Olimpiadi 2026

Olimpiadi 2026: dalla Thyssen alle palazzine ex Moi, ecco come cambia Torino

Le ricadute concrete su Torino riguarderebbero alcune aree particolarmente critiche della città. «Oltre agli interventi su Torino Nord, non dimentichiamo Torino Sud» ha dichiarato la sindaca Appendino

TORINO - «Quella di Torino è una proposta unica, forte e nuova» così la sindaca di Torino, Chiara Appendino, durante la conferenza stampa di presentazione del pre dossier olimpico inviato al CONI. «All’interno di questa candidatura ci sono elementi di grandissima innovazione e i punti di maggiore forza cercano di superare le perplessità di coloro che non sono certi di volere l’Olimpiade sul nostro territorio».

PRE DOSSIER - Come convincere gli scettici? A spiegare i punti cardine della candidatura di Torino è stato l’architetto Alberto Sasso, che ha definito il progetto 'credibile e vincente'. «Quello che è il patrimonio esistente, strutturale e infrastrutturale, ha un valore enorme e permette di riqualificare gli impianti che già abbiamo. Riqualificare e avere le strutture di collegamento ci dà poi la possibilità di avere un budget contenuto» ha affermato Sasso che ha proseguito parlando del budget per l'evento (calcolato su analisi parametriche basate sugli ultimi eventi olimpici e sull'esperienza del 2006). «E’ stata stimata una spesa pari a un miliardo e 178milioni di euro». Inoltre, ha precisato Appendino, non è prevista alcuna contribuzione pubblica.

OLIMPIADE BIS - Vivere per la seconda volta l’esperienza olimpica, hanno sostenuto congiuntamente la sindaca e l’architetto Sasso, è una mossa vincente in quanto Torino ha le capacità di interpretare l’evento in un modo che le altre città candidate non hanno. Sulla possibilità invece di un tandem olimpico Torino-Milano, Appendino ha dichiarato: «La candidatura congiunta con Milano è solo una chiacchiera, non esiste, a oggi, alcun dossier olimpico. Credo, in ogni caso, che il modello Torino sia un modello migliore». 

VILLAGGIO OLIMPICO A TORINO - Le ricadute concrete su Torino riguarderebbero alcune aree particolarmente critiche della città. «Oltre agli interventi su Torino Nord, non dimentichiamo Torino Sud. Pensiamo a due villaggi olimpici, uno alle palazzine ex Moi e l'altro all'area ex Thyssen». Per la parte media invece il pre dossier tirerebbe in ballo l’ex Manifattira Tabacchi e l’ex grattacielo della Rai. «La scelta è stata quella di sovrapporre gli interventi olimpici su trasformazioni già in piedi per la città, che concorrano a una visione futura di Torino, rispettando i criteri di Torino 2030» ha concluso Appendino, sottolineando la straordinarietà di disporre di una rete di trasporti che non preveda interventi statali. «Zero consumo di suolo vergine, riulitizzo di strutte già esistenti, mobilità innovativa, no innevamenti urbani, ospitalità diffusa in strutture già esistenti» questi i punti di forza sottolineati dalla sindaca, che ha aggiunto: «Sarà tutto pronto per il 2024: lavoreremo meglio anche nel post olimpico». Non si diementichi comunque che si tratta di un progetto ancora in itinere: la competizione con Milano e Cortina è più che mai aperta. «Non si prevede di fare debito» ha concluso da sindaca.  
QUI DISPONIBILE IL PRE DOSSIER OLIMPICO