4 maggio 2024
Aggiornato 19:00
cronaca

Giornalista morì durante gastroscopia: forse un'anomalia dell'apparecchiatura

L’esame istologico effettuato sul cuore del giornalista avrebbe rivelato una dispersione di calore dall'apparecchiatura utilizzata per il controllo

TORINO - Potrebbe esserci un’anomalia nell’apparecchiatura medica dietro la morte improvvisa di Mauro Pianta, il giornalista di 47 anni deceduto ad aprile all’ospedale Molinette durante una gastroscopia.

UN’ANOMALIA - L’intervento, eseguito con anestesia totale e in regime di day hospital, era finito da poco quando Pianta è stato improvvisamente colto da un infarto che non gli aveva lasciato scampo. L’esame istologico effettuato sul cuore del giornalista avrebbe, tuttavia, rivelato una dispersione di calore dall'apparecchiatura utilizzata per il controllo. Come scrive oggi il quotidiano Repubblica, infatti, i tessuti cardiaci apparirebbero completamente ustionati.

IL PARERE DEL PERITO - Il fatto, già lo scorso aprile, aveva sollevato molti dubbi, anche perché il giornalista godeva di ottima salute e tutti parametri, durante l’esame, erano apparsi nella norma. Ora si attende il parere del perito che dovrà confermare l’avvenuta anomalia dell’apparecchiatura medica. Se così fosse si alleggerirebbe di molto la posizione del medico e dell’anestesista che sono stati iscritti nel registro degli indagati.