29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
metropolitana

Così sulla metro della linea 2 decideranno anche i cittadini

Nelle prossime settimane sarà avviata una vera e propria concertazione pubblica con la cittadinanza per le variazioni al tracciato

TORINO - Ancora non è chiaro bene che cosa, ma decideranno anche i cittadini. L’iter, agli occhi di Palazzo Civico, è piuttosto chiaro: il 20 giugno Systra, la società che si occupa della progettazione preliminare, dovrebbe emettere un documento divulgativo attraverso cui la cittadinanza potrà prendere visione del nuovo tracciato della linea 2 della metropolitana e decidere.

LA CONCERTAZIONE PUBBLICA - «I cittadini potranno sfruttare la piattaforma Decidi Torino per dare il proprio parere positivo o negativo alle modifiche del tracciato e suggerire eventuali deviazioni - afferma l’assessore Lapietra -. Dovrà essere deciso anche il nome delle fermate e della linea stessa». Insomma, una vera e propria concertazione pubblica che dovrebbe avvenire prima dell’estate, presumibilmente a cavallo tra il mese di giugno e quello di luglio. «Una delle fasi più importanti del progetto», afferma Lapietra.

DECIDI TORINO - Benchè sia un po’ complesso stabilire quanto i pareri dei cittadini possano influire effettivamente sul tracciato (al contrario ognuno potrebbe volere la fermata della metro sotto il proprio palazzo), la piattaforma Decidi Torino è già pronta all’uso da diversi mesi. Da marzo scorso, infatti, i cittadini hanno la possibilità di commentare la variazione del tracciato da via Sempione e corso Novara a via Bologna. Il tutto per aumentarne la portata, almeno secondo Systra.

IL VALORE DEI DATI - Del resto i cittadini (e i loro dati) sono già stati parti fondamentali del processo di progettazione preliminare del tracciato della linea due della metro. Un’opera di analisi tecnologica senza precedenti. Vi ricordiamo, infatti, che per capire gli effettivi flussi di traffico in entrata e in uscita da Torino, i tecnici hanno analizzato i dati provenienti dai vostri cellulari, in particolare le tracce lasciate nelle celle telefoniche disseminate per la città. Tutti dati che, seppur anonimi, rivelano esattamente come vi siete mossi e i tragitti che fate solitamente ogni giorno.

LA PROTESTA - Fin qui tutto bene, o quasi. Ma le questioni spinose restano. Soprattutto quella di cui vi avevamo già parlato, relativa alla volontà di Systra e dell’amministrazione di creare un solo deposito, a Mirafiori, area che - secondo i tecnici - sarebbe la più adeguata, non solo per gli spazi (si sceglierebbe la zona C del Tne), ma anche per la creazione di un vero e proprio nodo intermodale. Soluzione che non sta bene all’opposizione. «La linea 2 della metro doveva partire da Nord - afferma Stefano Lo Russo, capogruppo PD -. Abbiamo sempre detto che la nostra era una scelta politica volta a riqualificare un’area della città lasciata in preda al degrado e alla delinquenza. Far partire la linea da Nord aveva un preciso scopo politico-sociale, di rigenerazione. Con il deposito a Mirafiori saremo costretti a partire con il primo lotto da Sud». Lasciando, quindi, Torino Nord in attesa.

ANCHE LA SEI - A scagliarsi contro il nuovo tracciato anche la circoscrizione 6: «Ragioniamo in termini di visione - dice Carlotta Salerno, presidente della Sei -. L’opera non sarà pronta prima di 10 anni e i vostri dati di oggi non serviranno più»