Paziente salvata per miracolo dopo cura prescritta al telefono, medico nei guai
Aveva prescritto una cura alla paziente senza visitarla, ma solo telefonicamente. Ora la guardia medica è sotto processo per omissione di atti d’ufficio
IVREA - Malgrado la paziente avesse lamentato forti dolori, la dottoressa, una donna 34enne della guardi medica di Ivrea, si era esentata dal recarsi presso il suo domicilio, prescrivendole una cura semplicemente per telefono. La paziente, pochi giorni dopo, è stata colpita da un aneurisma cerebrale e salvata per miracolo all’ospedale Giovanni Bosco di Torino, grazie a un intervento chirurgico molto urgente. La guardia medica è ora sotto processo per omissione di atti d’ufficio.
LA CURA PER TELEFONO - L’episodio risale al marzo del 2016. Nonostante la paziente lamentasse forti dolori alla testa, nausea e vomito, la dottoressa aveva prescritto una cura semplicemente ascoltando i sintomi al telefono. Secondo la procura di Ivrea, inoltre, la stessa cura era già stata somministrata alla paziente senza alcun effetto.
L’INTERVENTO AL GIOVANNI BOSCO - Dopo essere andata autonomamente in ospedale ed essersi recata qualche giorno più tardi dal medico di base, la paziente era stata sottoposta a una tac che aveva evidenziato la presenza di un aneurisma. Dopo l’intervento, effettuato al Giovanni Bosco, la paziente aveva segnalato il caso alla procura che ha poi individuato la guardia medica e avviato le indagini. Il processo riprenderà il 10 luglio quando saranno ascoltati i primi testimoni.
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