La Corte dei Conti dà ragione ad Appendino su Ream: «Concordi con le perplessità dell'Ente»
Prima la battaglia in sala Rossa, poi la querelle infinita con i revisori dei conti (ex) e in mezzo l’indagine della magistratura. Il caso Ream si arricchisce di una nuova puntata
TORINO - La Corte dei Conti dà ragione alla sindaca Chiara Appendino. Dopo le varie vicissitudini che hanno portato prima alla «battaglia» in sala Rossa, poi alla querelle infinita con i revisori dei conti (anzi ex), senza dimenticare l’indagine della magistratura, che ha portato agli avvisi di garanzia sia alla prima cittadina, sia all’assessore al Bilancio Sergio Rolando che all’ex Capo di Gabinetto, Paolo Giordana, il caso Ream si arricchisce di una nuova puntata, favorevole ad Appendino. Come dicevamo all’inizio, la Corte dei Conti, in un passaggio della relazione al rendiconto 2016 e al bilancio di previsione 2017/2019 ha chiarito la posizione, dando ragione alla prima cittadina sulle modalità di contabilizzazione utilizzate per l’iscrizione a bilancio del debito con Ream, saldato all’inizio del 2018.
CORTE DEI CONTI - Si legge: la «sezione concorda con le perplessità dell’Ente circa la riconducibilità delle tre ipotesi alla fattispecie di cui l’articolo 194 del Tuel». Insomma, non era un debito fuori bilancio per la Corte dei Conti, che ha smontato l’impostazione e la lettura degli ex revisori dei conti, che si sono dimessi poche settimane fa.
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