2 maggio 2024
Aggiornato 18:30
Immigrazione

Chiude il Centro Migranti di Cavoretto, i residenti scrivono ad Appendino

Un modello di accoglienza quello in strada di Cavoretto 56 che non può essere lasciato morire. «Per noi sarebbe una sconfitta» dicono i residenti della collina torinese

TORINO  - La notizia è nota: alla fine del mese di marzo il Centro di Accoglienza Migranti di Cavoretto sarà costretto a chiudere. Le cooperative che lo gestiscono, Carapace e Agape, non hanno preso parte al nuovo bando, scaduto a fine febbraio e perciò il progetto, partito a luglio 2016 nell’ex Hotel Parco Europa, è arrivato al suo capolinea. Una folta delegazione di cittadini però ha voluto dire la sua in merito alla chiusura del Centro e ha deciso di scrivere una lettera alla sindaca Chiara Appendino, al prefetto, alla Diocesi, alla Circoscrizione 8 e all'assessore al Welfare del Comune di Torino, Sonia Schellino.

MIGRANTI - All'indomani di un voto elettorale che vede il nord Italia appoggiare partiti che hanno politiche molte rigide in termini di accoglienza migranti, i residenti nel quartiere di Cavoretto, sulla collina torinese, sottolineano nella loro lettera l'ottimo esito dell'esperimento di accoglienza di migranti fatto in loco e fanno appello alle istituzioni affinché che non venga interrotto. «Dopo i primi episodi di diffidenza si è costituita una rete» scrivono, «informale ma solida, di volontari, che ha coinvolto anche studenti delle scuole limitrofe in progetti di alternanza scuola lavoro, dedicato all'insegnamento agli ospiti dell'italiano e di altre materie per il conseguimento della licenza media. Tanto che alcuni di loro hanno anche partecipato a iniziative quali il Salone del Libro e Terra Madre». I Volontari, spiegano i cittadini, sono mossi non solo da un impeto di solidarietà, ma anche dall'esigenza di sentirsi parte di una comunità. Un modello di accoglienza quello in strada di Cavoretto 56 che non vuole essere lasciato morire. «Per noi sarebbe una sconfitta» dicono i residenti della collina torinese.