«Mi chiedo dove stia andando la nostra amministrazione», l'uscita scomoda del consigliere grillino
Marco Chessa, consigliere eletto tra le fila del Movimento 5 Stelle, ha scritto una lunga riflessione su Facebook spronando l'amministrazione di Appendino ha cambiare rotta: "Sto assistendo ad una preoccupante mutazione della formazione politica alla quale appartengo"
TORINO - «Quando ho proposto la mia candidatura a consigliere comunale con il Movimento Cinque Stelle, credevo in un nuovo modo di fare politica. Quei valori di trasparenza, partecipazione, equità, sviluppo orizzontale e sostenibilità li sento ancora forti e chiari, nonostante stia assistendo ad una preoccupante mutazione della formazione politica alla quale appartengo». Parole dette non da un militante qualunque del Movimento 5 Stelle ma, come si capisce, da uno dei tanti eletti in Consiglio comunale grazie alla vittoria di Chiara Appendino come sindaca. Si tratta di Marco Chessa, classe 1983, professione liquidatore assicurativo. Ha scritto un lungo post su Facebook (ormai la politica si affida sempre più ai social network per parlare) in cui fa una riflessione di questi due anni da politico, tenendo sempre a mente le promesse fatte in campagna elettorale. «In questo momento mi chiedo dove stia andando la nostra amministrazione», scrive, «quanto e come incida il nostro lavoro sulla vita dei cittadini e quale sia l’eredità che potremo lasciare alla nostra amata Città. Molto spesso ci siamo nascosti, sbagliando, dietro l’alibi della gestione di chi ci ha preceduto. Credo che chi ci ha preceduto sia già stato punito dall’esito della consultazione elettorale del giugno 2016».
COMUNICARE IN MANIERA CORRETTA - Non è tutto da buttare secondo il consigliere Chessa. Una delle criticità riscontrate dal giovane eletto in Sala Rossa sta nella comunicazione: «La situazione economica che abbiamo trovato ci ha imposto delle manovre coraggiose, dolorose e drastiche. Non sempre siamo però riusciti a comunicare nella maniera corretta le misure adottate, così come non sempre siamo riusciti a far passare il messaggio che alcune scelte fossero imputabili ad un forte senso di responsabilità».
GIUNTA E MAGGIORANZA - La città è alla ricerca di una nuova vocazione. Lo hanno dimostrato le ultime elezioni, ma qualcosa, nonostante una partenza perfetta (tanto che Chiara Appendino era stata messa in cima alla classifica dei sindaci più amati d’Italia e per lei si parlava addirittura della carica di Capo del Governo), è andata storta e ora quotidianamente si parla si periferie abbandonate e promesse non mantenute. «Per cercare e trovare delle soluzioni credo sia necessaria una analisi collettiva da parte della Giunta e della Maggioranza Consiliare, in quanto ognuna ha le proprie responsabilità, nella quale sarà necessario bandire personalismi e alibi, abbattendo ogni forma di barriera mentale», prosegue nella sua analisi Marco Chessa, «dopo quasi venti mesi di mandato credo sia giunta l'ora di analizzare e riflettere su ciò che di buono è stato fatto, su ciò che non è stato fatto e su ciò che è necessario fare. Personalmente ritengo sia il momento di provare ad aggiustare la rotta, cercando di non limitare la nostra azione amministrativa alla sola gestione contabile, cercando di uscire da una eccessiva visione tecnica per entrare in una visione più dinamica e al passo coi tempi, cercando di trasformare un approccio troppo improntato sul quotidiano con una progettualità organica e prospettica. Non è tutto da buttare», conclude, «ciò che è stato fatto, anzi, ma è troppo forte ed innegabile l’esigenza di un cambio di passo della nostra azione amministrativa. Un cambio di passo che dobbiamo e possiamo fare il prima possibile».
COLLEGHI D'ACCORDO - La riflessione del consigliere Marco Chessa arriva a qualche giorno da quella della collega Deborah Montalbano che aveva detto che non tutti gli assessori nominati da Chiara Appendino sono in linea con l'indirizzo politico del Movimento 5 Stelle che è "il risultato del lavoro democratico e basato sulla partecipazione». Presa di mira Sonia Schellino, la delegata al Welfare, colpevole di non aver dato ascolto ai comitati, in particolare a quello di Vallette-Lucento. D'accordo con il consigliere Marco Chessa anche il collega di banco in Sala Rossa Massimo Giovara che, nel condividere sui social quanto scritto da Chessa, ha appoggiato le sue parole.
- 13/11/2018 No ad Appendino, le 7 «madame» rifiutano l'incontro con la sindaca: parlano solo con Mattarella
- 03/11/2018 Lettera di minacce ad Appendino: «Devi morire, sappiamo dove vivi tu e la tua famiglia»
- 23/10/2018 Approvata la manutenzione dei ponti cittadini, sottoscritto un mutuo da 1,1 milioni
- 23/10/2018 Appendino: «D'accordo con Salvini, anticipare la chiusura dei minimarket è necessario. Non è una questione etnica»