2 maggio 2024
Aggiornato 12:30
Bike sharing free floating

«Torino come Copenaghen»: Appendino punta sulle biciclette, ma la città è pronta?

Un nuovo atto di vandalismo nei confronti delle biciclette del bike sharing free floating cittadino. La città sta al passo con la visione di Chiara Appendino?

TORINO - Appendino non ha dubbi: «Il futuro della mobilità di Torino vedrà le due ruote come protagoniste». Eppure, mentre le prima cittadina guarda a Copenaghen come modello ideale per infrastrutture e cultura della mobilità, a Torino continuano a verificarsi una serie di episodi vandalici ai danni delle biciclette delle tre aziende di bike sharing free floating. Solo pochi giorni fa un mezzo della GoobeBike è stato ritrovato parcheggiato sopra una macchina all'uscita del centro commerciale Le Gru di Grugliasco, altre biciclette invece sono state ritrovate in fondo alla Dora o vandalizzate. Ora, che si voglia leggere questi gesti come un segno che la città non sta al passo con la visione che ne ha la sindaca o semplicemente come beceri atti di vandalismo fini a se stessi, sta di fatto che nella notte l'ennesima bicicletta di OBike è stata ritrovata in un bidone dell'immondizia.

BICICLETTA - Passi avanti verso un diverso concetto di mobilità sono stati fatti a Torino, questo è innegabile: prima l'istituzione di una Consulta per la mobilità ciclistica e la moderazione del traffico; poi le iniziative (numerose) delle Settimana Europea per la Mobilità Sostenibile e infine l'invasione delle bici free floating. «Ci stiamo lavorando dal primo giorno del nostro insediamento e non cesseremo di farlo» commenta fiera Appendino. Ma i cittadini sono altrettanto entusiasti del cambiamento? Se da un lato, in tanti sposano la scuola di pensiero della sindaca e della sua giunta, dall'altro è difficile ignorare i ripetuti attacchi criminali ai danni delle biciclette del free floating. Nonostante i segnali non del tutto benaugurati, Appendino non molla e guarda al 2018 con rinnovato entusiasmo verso le biciclette: «Prevedo un incremento di risorse per la creazione di parcheggi sicuri per le biciclette, in strada ma anche di parcheggi protetti in corrispondenza delle stazioni ferroviarie».

APPENDINO -  Guardando al futuro Appendino aggiunge: «Durante la prossima estate verrà completato il collegamento ciclabile tra Porta Nuova e Porta Susa; la direttrice numero 4 del biciplan (pista ciclabile in via Nizza) inoltre ha ricevuto nel 2017 il finanziamento PON e l'inizio dei lavori è previsto nel primo semestre del 2018». Ma non è finita qui: nei prossimi mesi, fa sapere la sindaca, «verrà anche elaborando un progetto di ciclopolitana urbana, per rafforzare il concetto di rete e di intermodalità con il trasporto pubblico», con una particolare attenzione alle intersezioni. Si porteranno avanti anche le nuove progettazioni di Corso Venezia, Corso Novara, Corso Vittorio, Collegamento Politecnico sede centrale – Politecnico sede del Valentino, via Plava, via Anselmetti, per citarne alcune, ma anche i controviali con limite a 30km/h ciclabili, zone a traffico limitato (zone30 e zone20) nelle aree residenziali per sviluppare la ciclabilità in modo diffuso. Un ultimo doveroso accenno nel quadro delineato va fatto per "il vecchio" To Bike: il tradizionale servizio di bike sharing aumenterà di oltre 10 stazioni la propria rete e, tramite un contributo statale, il Collegato Ambientale, sarà anche possibile rinnovare il parco di bici, con un mezzo più efficiente ed idoneo al servizio di bicicletta pubblica condivisa. Non resta che aspettare e vedere se anche i torinesi accetteranno di buon grado di vedere Torino sempre più simile alle ecologicissime città nordiche, in cui le biciclette la fanno da padrona.