3 maggio 2024
Aggiornato 03:30
Cronaca

«A San Silvestro non lavoro»: mamma con due figli trasferita a 97km da casa

La donna ogni giorno sarebbe costretta a percorrere 194 km andata e ritorno per spostarsi. La colpa? Non aver accettato di lavorare il 31 dicembre

SUSA - «Non lavori a San Silvestro? Abbiamo bisogno di te nel nostro punto vendita di Cuorgné, a 97 km da casa tua». Nessuna certezza sulle esatte parole pronunciate, ma deve essere stato questo il dialogo tra Chiara (nome di fantasia), commessa da 12 anni all’Eurospin di Susa, e un ispettore. La donna, dopo essersi rifiutata di lavorare domenica 31 dicembre, come previsto dal contratto che prevede il riposo domenicale e opzione di lavoro solo su scelta volontaria, ha ricevuto la comunicazione da parte dell’azienda del trasferimento temporaneo a Cuorgnè, distante 97,4 km dal solito posto di lavoro.

DISCUSSIONE E MALORE - In tanti hanno visto questo provvedimento come una «punizione» per essersi rifiutata di lavorare il 31 dicembre. L’azienda, che non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, ha spiegato alla donna come in realtà vi fosse un estremo bisogno di un lavoratore a Cuorgné. Il 18 dicembre scorso, Chiara si presenta lo stesso a Susa e, dopo una discussione con l’ispettore, accusa un malore tra i clienti. Dopo il ricovero in ospedale, il medico le diagnostica un forte stato d’ansia dovuto alla situazione lavorativa. Chiara infatti è mamma di due figli, ha il marito disoccupato e una trasferta di quel tipo, oltre alla scomodità, le andrebbe a costare parecchio. 

IL CASO FA SCALPORE - Di lei e di questa situazione paradossale si è interessato il sindacato Cisl  con un presidio di fronte all’esercizio commerciale e l’assessore regionale alle Pari Opportunità, Monica Cerutti.  Dall’azienda, per ora, nessuna comunicazione. Chiara per il momento è tornata nel suo consueto posto di lavoro, all’Eurospin di Susa dove i clienti sono abituati a trovarla da dodici anni, nel reparto ortofrutta.