Il futuro del parco Michelotti lo decidono i cittadini, il 16 gennaio la prima riunione
Dopo il dietrofront di Zoom c'è da progettare il futuro dell'area verde di corso Casale. A farlo sarà l'amministrazione con cittadini, associazioni e comitati
TORINO - Nel giro di cinque giorni il futuro del parco Michelotti è cambiato radicalmente. Solo il 15 dicembre la società Zoom aveva annunciato di non voler proseguire il progetto che avrebbe portato l’area, ormai abbandonata da anni, di corso Casale a diventare una succursale del noto bioparco di Cumiana. Sarebbe stata un’attrazione per i turisti, una sorta di spot in città. Ma le pressioni delle associazioni animaliste e il costo dell’operazione, diventato più oneroso con il governo a Cinque Stelle, ha convinto la società a fare dietrofront. «L'amministrazione comunale», aveva annunciato qualche giorno fa l’assessore all’Ambiente Alberto Unia, «ritiene necessario riaprire una nuova fase di progettazione con la partecipazione dei cittadini nella definizione d'uso dell'area». Detto e fatto. Il «nuovo» parco Michelotti ha ora una nuova prospettiva di vita. E tutto comincerà il 16 gennaio.
PARTECIPAZIONE - La data c’è già. Il prossimo 16 gennaio alle ore 18 si svolgerà la prima riunione del Tavolo di Progettazione Civica con cui si deciderà il futuro del parco Michelotti. L’appuntamento è alla biblioteca Geisser di corso Casale 5. «Sarà il primo appuntamento di un percorso di dialogo tra amministrazione e cittadinanza per la rigenerazione dell' area», specifica Unia, «Invitiamo tutti i cittadini, associazioni, comitati e coloro che hanno a cuore l' area a partecipare». Ci sono già ipotesi: l’area verde potrebbe trasformarsi in un giardino aperto a tutti, con giochi per bambini, panchine, fontane e una nuova illuminazione che ne garantisca anche la sicurezza nelle ore serali.
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