26 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Ex Gabrio in via Revello

Precisazioni dell’assessore sui ritardi in via Revello: «Non sono dovuti alla presenza di amianto»

Rettifichiamo l’articolo in cui si dava la colpa al ritrovamento di nuovo amianto. L’assessore spiega: “In uno dei tre serbatori sono state trovate tracce di gasolio, servono analisi ma alcuni lavori possono ugualmente procedere”

TORINO - Ieri vi abbiamo parlato dei ritardi nella riapertura dell’area verde di via Revello, in quello che diventerà molto probabilmente un giardino aperto ai cittadini e che per decine di anni è stato prima una scuola, la Casati, prima di essere occupato degli attivisti del centro sociale Gabrio. Parlando con alcuni consiglieri comunali era emersa la notizia che ci dava aggiornamenti sulla situazione dopo il video fatto dall’assessore all’Ambiente Alberto Unia e dal grillino Federico Mensio: il tanto agognato abbattimento delle recinzioni e l’apertura ai cittadini non potrà avvenire a metà dicembre, ma almeno un mese dopo. Da quanto ci era stato spiegato il problema starebbe nell’esito negativo di alcune analisi che avrebbe costretto un nuovo intervento di bonifica dall’amianto. Ma su questo punto l’assessore Alberto Unia ha voluto fare chiarezza: «Il motivo di un ulteriore ritardo dei lavori di allestimento del giardino non è dovuto alla presenza di amianto, ma al fatto che sulla superficie esterna di uno dei tre serbatori sono state trovate tracce di gasolio; ciò comporta, sempre secondo la normativa ambientale, una fase di analisi che durerà due settimane».

L’AMIANTO - Effettivamente però è stato trovato anche dell’amianto, anche se non sarebbe questo il problema principale. «Nell’opera di rimozione dei tre serbatori di gasolio che alimentavano la caldaia dell’ex scuola di via Revello», continua a spiegarci Unia, «nelle scorse settimane è stato effettivamente trovato un tubo di amianto, prontamente rimosso seguendo correttamente le procedure indicate dalla normativa».

RIPRENDONO I LAVORI - La novità è questa. Vi avevamo informati del fatto che prima di riprendere i lavori ci sarebbe stata una nuova bonifica, invece l’assessore all’Ambiente ha evidenziato come, mentre ci sono le analisi in corso sulle tracce di gasolio trovate sulla superficie esterna di uno dei tre serbatoi, sarà possibile procedere alla sistemazione del terreno (per la rimozione delle moltissime pietre presenti) e alla sua preparazione per la semina dell’erba. «Semina», conclude Unia, «che avverrà in tempo per la primavera».