2 maggio 2024
Aggiornato 08:00
Ospedale Martini

Non solo pazienti al pronto soccorso, l’ospedale Martini è un rifugio per senzatetto

E’ una questione che va avanti da anni ormai ma finora nessuna amministrazione ha risolto il problema. Durante tutte le stagioni diverse persone senza una casa dormono al Martini e con l’arrivo dell’inverno la situazione peggiora

TORINO - Passano i mesi, gli anni, ma continua a non esserci una soluzione per il problema senzatetto al pronto soccorso dell’ospedale Martini. Le notti di tante persone in difficoltà trascorse nella struttura erano balzate agli onori della cronaca già in passato, tanto che anche il tg satirico Striscia la Notizia se ne era occupata. Con il cambio di amministrazione a Torino però il tutto è caduto nel dimenticatoio, ciononostante ogni notte, in qualunque stagione dell’anno, diverse persone che non hanno un tetto sopra la testa dormono sulle sedie della sala d’aspetto del pronto soccorso di via Tofane. Uomini e donne per lo più in età avanzata, riconoscibili dalla mancanza di braccialetto, quello dato dal Triage ai pazienti che si presentano perché stanno male per essere medicati.

ARRIVA IL FREDDO - In questi giorni l’anomalia è data dalle alte temperature certamente non tipiche di metà ottobre. A breve però arriverà il freddo e con l’inizio di novembre scatta anche il Piano Invernale comunale con il parco della Pellerina che vedrà l’installazione di diversi container che ospiteranno i senzatetto. Per molti però si prospetta già un lungo inverno passato a dormire in mezzo alla strada e a dircelo sono loro stessi: «Io non voglio andare né alla Pellerina né in un altro posto. Continuerò a dormire al Martini e di giorno starò nei centri commerciali». Il perché di questa scelta, condivisa da molti clochard, risiede spessi nell’orgoglio e nel non volersi dimostrare deboli nonostante una condizione davvero difficile. «Faccio così da anni», ci dice ancora un uomo con i capelli grigi sdraiato sulle sedie del pronto soccorso, «e pensare che una volta avevo un’azienda, una moglie e una casa».

L’ASSESSORE SCHELLINO - Il Comune, come già detto, quest’anno ha cambiato un po’ le carte in tavola. Il Pieno Invernale cambia: meno posti alla Pellerina e nuove sedi grazie all’Asl e alla Diocesi. «Abbiamo fatto questa scelta perché molti senzatetto preferivano la strada al parco della Pellerina perché per loro questo era troppo lontano o difficilmente raggiungibile», ci spiega l’assessore Sonia Schellino, «sappiamo che molti di loro passano le notti nei pronto soccorso, ma bisogna distinguere tra chi non ha un tetto sopra la testa e chi magari ha una tossicodipendenza. In quest’ultimo caso il percorso è differente e forse le strutture sanitarie ci dovrebbero dare maggiormente una mano».