29 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Canili

I canili si ribellano, è sciopero: «Dal Comune tagli sconsiderati, servizi non garantiti»

Dopo il taglio di 771.000 euro, i lavoratori dei canili municipali della città di Torino scrivono una lettera: «Non siamo più in grado di garantire tutti i servizi offerti fino ad ora. Giannuzzi, Unia e Appendino: non ci risponde nessuno»

TORINO - Scoppia il caos canili a Torino. I lavoratori dei canili municipali della città di Torino hanno infatti indetto uno «sciopero a oltranza» a partire da sabato 21 ottobre. A incrociare le braccia saranno tutte le persone che lavorano all’interno delle strutture: dagli operatori ai volontari, passando per i veterinari. Il motivo? I tagli «grezzi e sconsiderati» applicati dal Comune di Torino e licenziamenti. 

LO SCIOPERO - Facciamo chiarezza. I lavoratori, che da anni svolgono un lavoro minuzioso e apprezzato da tutti, hanno deciso di scioperare in seguito ai tagli applicati dall’amministrazione Appendino. Tagli che, secondo gli operatori, porteranno inevitabilmente a una netta riduzione dei servizi per gli animali e per i cittadini torinesi. Tutto nasce dalla gara d’appalto per la gestione dei canili municipali, indetta lo scorso dicembre 2016. Una gara vinta e firmata da Enpa lo scorso marzo 2017. Come vi avevamo già raccontato, l’ex assessore all’Ambiente Stefania Giannuzzi aveva subito annunciato una riduzione dei contributi pari al 20%, per un totale di 771.000 euro in meno in tre anni. Impossibile coprire le spese, anche quelle ordinarie. Cibo e farmaci verranno garantiti, gli stipendi dei lavoratori e i servizi ai cittadini no. Priorità agli animali. Nonostante le difficoltà, i lavoratori affermano di non essere mai riusciti a parlare con il Comune. Né Stefania Giannuzzi prima, né il neo assessore Alberto Unia o la sindaca Appendino hanno comunicato la decisione ai dipendenti, informati solo da Enpa. «Di fronte al silenzio assordante di questa Amministrazione, possiamo solo indire uno sciopero a singhiozzo. Saremo sempre disponibili a dialogare con l’assessore o con la Sindaca, ma il loro silenzio è diventato inaccettabile» affermano i lavoratori dei canili. Per il momento l’Amministrazione non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito.

LA LETTERA DEI LAVORATORI - «Permetteteci di presentarci. Siamo un gruppo di lavoratori dei Canili Municipali della Città di Torino. Ricopriamo diversi ruoli all’interno delle strutture comunali, a partire dagli operatori fino ai veterinari. Tutti insieme, garantiamo i servizi 24 ore al giorno, tutti i giorni dell’anno. Vi scriviamo oggi per comunicarVi che ci troviamo nella delicata situazione di dover indire uno sciopero ad oltranza a partire da sabato 21 ottobre. La nostra storia recente inizia a dicembre 2016, quando il Comune di Torino indice la nuova gara di appalto per la gestione dei Canili Municipali e dei servizi connessi. 

Sulla base di quanto previsto dalla gara di appalto, fino ad oggi abbiamo lavorato a diversi progetti, oltre ad i normali servizi di gestione ordinaria dei cani e dei gatti ospiti dei Canili. 
Abbiamo garantito la cattura di cani e gatti randagi o abbandonati in qualunque momento del giorno o della notte, in ogni condizione e in tempi ragionevoli. Abbiamo offerto servizi sanitari veterinari ai nostri ospiti, per garantire che il loro soggiorno non fosse aggravato dalle loro condizioni mediche. 
Abbiamo offerto la nostra assistenza alle colonie feline sparse per la Città. I nostri veterinari hanno eseguito operazioni chirurgiche che altrimenti le persone responsabili di ogni singola colonia avrebbero dovuto pagare di tasca propria, come ad esempio la sterilizzazione gratuita dei gatti.
Abbiamo gestito l’Ufficio Amministrativo del Canile Sanitario, registrando ogni nuovo ospite: ogni cane ed ogni gatto che ha perso i suoi proprietari; ogni cane ed ogni gatto che li ha ritrovati; ogni cane ed ogni gatto che ha subito maltrattamenti; ogni cane ed ogni gatto che è arrivato da noi malato e bisognoso di assistenza. Ci siamo occupati della raccolta delle carcasse, di quei cani e gatti che non ce l’hanno fatta e sono morti sulle nostre strade, nelle nostre vie. Ci siamo occupati di accogliere i nostri concittadini che hanno deciso di adottare uno dei nostri ospiti. Vi abbiamo guidati nella scelta, assistiti nei casi più particolari, consigliati sulle condizioni ottimali per i vostri piccoli amici. Nel nostro piccolo, ci siamo anche occupati della manutenzione ordinaria delle strutture, nonostante le loro condizioni non fossero delle migliori.

Oggi Vi scriviamo perché tutto questo sta per cambiare drasticamente. Tra di noi, 9 persone verranno licenziate, 9 colleghi non avranno più il loro posto di lavoro. Per chi resterà, si prospettano tagli agli stipendi e situazioni economiche poco sicure. Ma quello che ci preme di più comunicarVi è che presto quanto avete letto prima non sarà più la realtà. Ci troveremo costretti ad eliminare buona parte dei servizi al pubblico di cui abbiamo parlato. Non potremo più dedicare ad ognuno dei nostri ospiti il tempo e le attenzioni che meritano. Le ore di servizio dei nostri colleghi veterinari dovranno necessariamente essere ridotte. Non potremo più garantire la nostra assistenza quando i nostri visitatori verranno ad adottare uno dei nostri ospiti. Non potremo più garantire i servizi gratuiti per le colonie feline, come la sterilizzazione. Non potremo più garantire la cattura di cani e gatti randagi o abbandonati durante la notte, se non in caso di particolari situazioni medico-sanitarie. Non potremo più garantire la rimozione delle carcasse dalle strade cittadine.

Perché tutto questo? Come Vi abbiamo scritto all’inizio di questa lettera, lo scorso dicembre è stata indetta dal Comune di Torino la gara di appalto per la gestione dei Canili Municipali della Città e dei servizi connessi. Quella stessa gara è stata vinta da ENPA e firmata a marzo. Nel mese di marzo l’assessore competente ha comunicato ad ENPA che quello stesso appalto firmato il primo giorno dello stesso mese subirà una riduzione del 20%: si tratta di 771.000€ in meno nel corso di 3 anni. Come se non bastasse, gli effetti di questi tagli saranno retroattivi: ogni mese verrà decurtato il 55% dello stanziamento, da settembre alla fine dell’anno. Dal prossimo gennaio, ogni mese riceveremo il 20% in meno di quanto stabilito dall’appalto firmato a marzo. Tagli così grezzi e sconsiderati non permettono neppure di coprire le spese ordinarie dei prossimi mesi. La priorità sarà gestire le spese per cibo e farmaci, ovviamente. Questo significa, però, mettere a rischio i nostri stessi stipendi. I soldi non bastano per coprire tutte le spese e sicuramente non faremo pagare le scelte incoscienti di questa Amministrazione ai nostri ospiti. Siamo stati informati da ENPA dei continui tentativi di comunicazione e mediazione che hanno tentato con l’assessore Stefania Giannuzzi prima e con l’assessore Unia poi, o con la Sindaca Appendino, ma da parte loro non è mai arrivata una risposta ufficiale. Tantomeno sono state prese in considerazione le proposte di alternative. 
Vorremmo farVi notare come sia stato ENPA a comunicarci questa decisione del Comune. L’assessore Unia e la Sindaca Appendino non hanno ritenuto loro dovere comunicarci questa loro assurda decisione. Non una parola è stata spesa per spiegarci le ragioni di tagli così definitivi o per spiegarci come dovremmo continuare a garantire il benessere dei nostri ospiti, se non sacrificando noi stessi. Ecco spiegate le ragioni della nostra lettera a Voi. Di fronte al silenzio assordante di questa Amministrazione, possiamo solo indire uno sciopero a singhiozzo. Saremo sempre disponibili a dialogare con l’assessore o con la Sindaca, ma il loro silenzio è diventato inaccettabile.  Il nostro primo pensiero andrà sempre ai bisogni primari dei nostri ospiti, alla loro pulizia e alla loro salute. Ma non potremo garantire alcun servizio alla cittadinanza, ai nostri visitatori. Da sabato 21 ottobre gli operatori ed i veterinari dei Canili Municipali della Città di Torino saranno in sciopero ad oltranza. Vi ringraziamo molto per aver letto questa lunga lettera. Speriamo che comprendiate la nostra necessità che si inizi a parlare di quello che sta succedendo e di come questo cambierà le vite di tutti i cittadini torinesi».

Cordiali saluti, Gli operatori ed i veterinari  dei Canili Municipali della Città di Torino