26 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Cronaca

Maxi sequestro di giocattoli, ritirate dal mercato migliaia di trottole pericolose

Sono circa 3.000 i pezzi posti sotto sequestro dai finanzieri in due negozi del torinese, a Condove e a Santena. Le trottole trovate nei due esercizi venivano vendute senza le adeguate certificazioni. I due imprenditori trentenni proprietari delle attività commerciali sono stati denunciati 

TORINO - E’ senza dubbio il passatempo protagonista dell’estate, il fidget spinner. Di cosa si tratta? Banalmente la potremmo definire come una sorta di trottola, costituita da un corpo rotante, imperniato su un cuscinetto a sfera, il cui utilizzo prevede che si tenga la sfera ben stretta tra indice e pollice di una mano e che con l'altra si faccia ruotare vorticosamente il telaio. La finalità del gioco è quella di far durare più a lungo possibile la rotazione, con l’obiettivo di diminuire lo stress.

SEQUESTRO - Non si sa se gli spinner sequestrati dalla Guardia di Finanza di Torino diminuissero la tensione, quel che è certo è che erano potenzialmente pericolosi per chi li utilizzava. Sono circa 3.000 i pezzi posti sotto sequestro dai finanzieri in due negozi del torinese, a Condove e a Santena. Le trottole trovate nei due esercizi venivano vendute senza le adeguate certificazioni: la marcatura CE, i dati del produttore, dell’importatore, del distributore e senza neppure le avvertenze dei rischi derivanti da un uso improprio del prodotto.  

LE TROTTOLE - Alcuni dei fidget spinner rinvenuti nel corso degli interventi presentavano anomalie non di poco conto. Per esempio, alcune trottole avevano le estremità appuntite anziché arrotondate, tali da provocare danni ai denti e agli occhi se utilizzati in modo scorretto. I due imprenditori trentenni proprietari delle attività commerciali sono stati denunciati e, oltre alle sanzioni amministrative, rischiano sino a 4 anni di carcere. L'operazione ha permesso di sottrarre dal mercato dell’illecito migliaia di giocattoli pericolosi, evitando così che questi potessero arrecare danni alla salute dei potenziali giovani acquirenti.